Vodafone Italia, l’azienda di proprietà dell’omonima multinazionale britannica della telefonia, ha da poco annunciato che entrerà dalla porta principale nel mercato del digitale terrestre.
Dalla seconda metà di giugno metterà a disposizione (in vendita) per i suoi clienti un vero e proprio decoder dtt chiamato Vodafone Tv Connect che potrà offrire i canali della nuova tv e l’accesso a Internet.
Il dispositivo, venduto al costo di 199 euro, potrà ricevere tutti i canali del digitale terrestre, e sarà compatibile con le CAM in commercio per accedere alle offerte delle pay-tv, e potrà ricevere i canali del dtt in alta definizione (fino a 1080p).
Abbinato all’offerta ADSL Vodafone, che comprende l’acquisto della Vodafone Station (il modem-router-access point della società di Newbury), Tv Connect costerà invece 79 euro e potrà accedere alla rete e usufruire direttamente dal televisore di alcuni servizi del Web (news dal Corriere della Sera, meteo, oroscopo, calcio, web radio) attraverso la connessione Wi-fi con la stessa Vodafone Station. Il collegamento wireless è accessibile grazie a una pennetta USB Wi-fi in dotazione da collegare alla prima porta USB sul retro. Sarà possibile anche collegare il decoder alla Station con un cavo Ethernet non in dotazione.
L’interfaccia grafica del dispositvo sarà estremamente semplice e usabile, basterà collegarlo al televisore ed eseguire tre semplici funzioni di configurazione per sintonizzare i canali e connettere il decoder alla rete. La semplicità d’uso deriva anche dall’adozione dello standard Digital Living Network Alliance che, attraverso svariati protocolli TCP/IP e PnP, permetterà al telespettatore di usufruire dei contenuti del pc e di condividerli in rete.
Il decoder Vodafone avrà anche una seconda porta USB frontale in grado di collegare svariate periferche come videocamere, fotocamere, tastiere, e supporti di memoria esterni (chiavette USB e hard disk) per leggere immagini, video e musica (nei formati jpg, gif, bmp, mp3, mpeg, divx). L’apparecchio avrà inoltre una porta Ethernet, una porta HDMI per l’alta definizione, un ingresso CI per le schede CAM, e svariate uscite video/audio per tv analogiche e altri dispositivi video.
Fonte: mondo3.com | http://www.tvconnect.vodafone.it/index.html
Come mai in Italia siamo gli unici a investire così tanto sul digitale? Non sarà una fregatura? La domanda è lecita…
Ciao Ale,
che il passaggio al digitale terrestre sia una fregatura per i telespettatori è cosa certa. La spesa dei consumatori per i decoder e i televisori per accedere alla piattaforma (dtt o Tivù Sat) è un costo reale che grava in questo periodo di crisi. Pensa che sono stati venduti dal 2008 26 milioni di decoder…
E’ una transizione forzata e accelerata da evidenti interessi politco-economici. Tutto è iniziato nel 2004 con la legge Gasparri che consentì a Rete 4 di rimanere sulle frequenze analogiche negli anni successivi in attesa del dtt, invece di passare sul satellite come imposto dalla Commissione Europea. L’Ue sanzionò pesantemente l’Italia per la grave anomalia televisiva. (Qui è descritta la storia di Europa 7)
Il governo del biscione nel 2006 sperimentò il digitale terrestre in netto anticipo in Sardegna, proponendo incentivi per l’acquisto di decoder (alcuni obsoleti, altri già pronti per Mediaset Premium con tessera abbinata). Di nuovo l’Ue sanzionò l’Italia per condotta scorretta sul mercato…
Da due anni almeno in tv (sicuramente nei 16 canali in chiaro di proprietà o gestiti da Mediaset) non si fa altro che pubblicizare Mediaset Premium…
Il monopolio Raiset (Rai-Mediaset), come viene chiamato da qualcuno, che dipende in pratica dagli stessi padroni, possiede ben 57 su 96 canali nazionali (in termini di Multiplex sarebbero 11 su 21), e 27 di questi sono Mediaset Premium…