«La giustificazione del ministro Passera – ha aggiunto Vinti – è che ciò è imposto dalla finanziaria di Tremonti del 2010 in cui si prevede l’obbligo di trasformare i titoli provvisori in definitivi entro il 30 giugno 2012, in coincidenza con il passaggio al digitale su tutto il territorio nazionale. Il maggior vantaggio va a Mediaset che ottiene il pacchetto più consistente. Per la Rai, a parità di numero di frequenze, non è andata così bene perchè le sue sono frequenze a rischio interferenze con i paesi vicini».
Secondo Vinti «il Ministro avrebbe dovuto chiedere una proroga, ed affrontare le diverse questioni in ballo, prima tra tutte l’ex beauty contest, piuttosto che precipitarsi nell’assegnazione e, per di più, ventennale. Per completare il quadro sono stati bloccati i contributi annuali che vengono erogati dal Ministero dello Sviluppo Economico alle Tv locali, secondo una graduatoria delle emittenti predisposta dai Corecom, apportando un ulteriore carico di difficoltà alle emittenti, comprese quelle umbre, già gravate dalla crisi».
Altra questione aperta è quella della banda larga mobile, «le Istituzioni internazionali stabiliscono che dal 2016 alcune frequenze, oggi delle Tv, dovranno passare agli operatori telefonici per i servizi di banda larga mobile – ha concluo Vinti – Chi detiene la maggior parte delle frequenze che il governo dovrà liberare a questo scopo? Mediaset, naturalmente. Come la mettiamo con l’assegnazione ventennale? Dura eredità per il prossimo governo». (ASCA)