Dagli articoli su ilsole24ore.com e su repubblica.it:
(ilsole24ore.com) Gli incentivi concessi per l’acquisto o il noleggio di decoder, in vista del passaggio al digitale terrestre, sono aiuti di stato e l’Italia deve recuperali. Il tribunale di Lussemburgo, con la sentenza di oggi T-177/07 (il testo su Guida al diritto), respinge il ricorso di Mediaset che chiedeva di annullare la decisione con cui la Commissione imponeva all’Italia di recuperare dai beneficiari le somme erogate e i relativi interessi. Un contributo pubblico, di 150 euro a favore di ogni utente che avesse comprato o affittato un apparecchio per la ricezione di segnali televisivi digitali terrestri previsto dalla finanziaria 2004.
Lo stesso benefit veniva poi rifinanziato nel 2005 per un importo ridotto a 70 euro, con un limite di spesa del contributo annuo che ammontava a 110 milioni di euro. Il procedimento formale d’indagine di Bruxelles era scattato in seguito alle denunce presentate da alcune emittenti satellitari, tra cui Sky Italia (e Europa 7). La decisione di oggi del Tribunale di primo grado, impugnabile comunque davanti alla Corte di giustizia, accoglie le conclusioni della Commissione e bolla come un aiuto di stato illegittimo il benefit previsto dalla finanziaria perché destinato solo a vantaggio della diffusione terrestre.
(repubblica.it) Un aiuto di cui si avvantaggiano le emittenti del digitale terrestre, che offrono servizi “pay per view”, nonché di operatori via cavo fornitori di servizi televisivi digitali a pagamento. In sostanza, grazie all'”interesse pubblico” del passaggio al digitale, era stata l’impresa del premier Berlusconi a beneficiarne, aiutata a entrare nel mercato dei contenuti televisivi a pagamento grazie alla diffusione “incentivata” del decoder per il digitale terrestre.
(ilsole24ore.com) La misura – specificano i giudici di primo grado – consentiva alle emittenti digitali terrestri e via cavo, fra cui Mediaset di godere di un vantaggio rispetto alle tv satellitari. Erano invece stati salvati dalla stessa Commissione gli incentivi concessi nel 2006 perché, includendo i decoder satellitari, garantivano la natura “neutra” dell’aiuto. Secondo i ricorrenti tra i due aiuti non sussisterebbe una differenza se non per un aspetto formale: nel 2004 si è trattato di un’esclusione espressa, degli incentivi per il satellitare, mentre nel 2006 c’è stata un’esclusione di fatto perché il decoder scelto dalla monopolista Sky non è di tipo aperto.
(repubblica.it) Verdetto accolto con favore dalla Commissione, come dichiara Amelia Torres, portavoce del commissario europeo alla concorrenza Joaquin Almunia. “La Commissione può approvare sussidi, ma solo se rispondono al requisito della neutralità tecnologica“.
(ilsole24ore.com) La Mediaset, infine, ha invocato la violazione del principio della certezza del diritto derivante dalla difficoltà, se non dalla impossibilità, di determinare, per il calcolo delle somme da recuperare, da un lato il numero dei telespettatori attirati dall’offerta e, dall’altro, la quantificazione dell’aiuto e degli interessi. Sul punto il Tribunale ha però ricordato che il compito di determinare l’importo esatto da restituire non spetta alla Commissione ma al giudice italiano in base alle modalità stabilite dal diritto nazionale.
Il gruppo televisivo non ha comunque intenzione di conformarsi a quanto deciso dal tribunale e ha già annunciato l’intenzione di arrivare davanti alla Corte di giustizia affidando a una nota le motivazioni del ricorso, nella quale si sottolinea tra l’altro come Mediaset non abbia tratto alcun vantaggio dall’erogazione dei contributi pubblici dati direttamente ai consumatori. La società informa anche di aver accolto la richiesta del ministero delle Comunicazioni italiano di provvedere al versamento preventivo della somma imputabile al presunto aiuto di stato. Denaro di cui ha già chiesto la restituzione al tribunale di Roma competente per materia.
(repubblica.it) Patrizia Toia: “Bocciata legge scandalosa”. Da Strasburgo, Patrizia Toia (Pd), vicepresidente della Commissione Industria al Parlamento Europeo e relatrice europea in materia di telecomunicazioni-dividendo digitale, definisce la sentenza Ue “una grave bocciatura per una delle leggi più scandalose e palesemente inique varate dal Governo Berlusconi negli ultimi anni – si legge in una nota -. È la certificazione inappellabile del conflitto di interessi della famiglia Berlusconi in materia di telecomunicazioni”. “I giudici europei – prosegue Toia – dichiarano espressamente che la decisione del Governo Berlusconi di stanziare soldi pubblici a fondo perduto per incentivare l’acquisto di decoder digitali terrestri, il cui principale produttore italiano, va ricordato, é Paolo Berlusconi, non era una misura neutra ma ha avvantaggiato Mediaset, la tv di proprietà di Silvio Berlusconi. Ci auguriamo, ora, che a farne le spese non siano i lavoratori o i tanti piccoli azionisti di Mediaset, società quotata in Borsa”.
(Virgilio – Economia)
Tv/ Mse: Già riscossa sanzione su decoder decisa da Ue
Nel febbraio 2009 Rti ha versato a Stato oltre 6 mln
E’ stata già riscossa sanzione decisa dall’Ue per quanto riguarda gli aiuti per i decoder per il digitale terrestre. Lo precisa in una nota il Ministero delle Sviluppo economico. “Con riferimento alle notizie relative alla sentenza del Tribunale di Prima Istanza Ue sul ricorso presentato da Mediaset – si legge nella nota – si precisa che, in base alla decisione della Commissione europea sull’aiuto di Stato C52/2005 relativo al contributo per l’acquisto di decoder digitali concesso con le leggi finanziarie 2004 e 2005 e a seguito della richiesta inoltrata dalla DG Concorrenza della Commissione in data 17 novembre 2009, in data 4 febbraio 2009 la società Rti ha adempiuto a tale richiesta versando allo Stato italiano l’importo di 6.013.855,49”.
Un’inezia in confronto alla grande parte del mercato pay-tv acquisita in questi anni e agli ingenti profitti che fa Mediaset oggi con l’offerta di Mediaset Premium: 4,5 milioni di tessere attive, ricavi pubblicitari mai così alti e un titolo che vola in borsa.,,
Altra bella figura internazionale… Quanti soldi buttati per una tecnologia vecchia come il digitale terrestre!
alla fine a pagare è sempre il contribuente che deve sganciare i soldi a suo tempo risparmiati nell’acquisto del decoder
Indovinello: mi domando, chi ha diffuso la nota sulla restituzione di 6 milioni di euro da parte di Mediaset? E mi chiedo, ma sarà lo stesso che regge da mesi ad interim il Ministero dello Sviluppo Economico?