Il Ministero dello Sviluppo Economico ha emanato in data 5 settembre 2012 i bandi per la riassegnazione delle frequenze in Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio (esclusa la provincia di Viterbo) e Campania.
Al riguardo l’associazione Tv Locali Frt e Aeranti-Corallo esprimono un giudizio assolutamente critico. Tali bandi infatti modificano ingiustificatamente i criteri di assegnazione già adottati nei procedimenti relativi ad altre dieci regioni svoltisi dal 2011. Tale continuo cambiamento delle procedure impedisce alle imprese qualsiasi programmazione aziendale.
In particolare i nuovi bandi prevedono che la valutazione del patrimonio netto e dei dipendenti avvenga con riferimento alla sola attività di operatore di rete (che deve essere contabilmente separata rispetto a quella del fornitore di servizi di media audiovisivi) mentre, nella presente fase di transizione, le imprese sono state fino ad oggi considerate, anche in altri provvedimenti normativi, unitariamente con riferimento alla attività di operatore di rete e di fornitore di servizi di media audiovisivi per il marchio ex analogico.
Vengono inoltre abolite le intese volontarie ai fini delle assegnazioni frequenziali e vengono previste intese obbligatorie d’ufficio tra le emittenti che operano su una stessa frequenza nella regione; viene abolita la possibilità di costituire società consortili ai fini dell’assegnazione di un’unica frequenza condivisa; i soggetti che eserciscono reti K-sfn o Mfn, pur partecipando alla procedura con un’unica domanda vengono valutati separatamente per ognuna delle parti isofrequenziali delle reti esercite; il bando relativo alla regione Lombardia sottrae il canale 35 all’emittenza locale che in base alla pianificazione Agcom (delibera n.265/12/CONS) è riservato alle tv locali.
Aeranti-Corallo e Associazione Tv Locali Frt evidenziano che la previsione delle intese a carattere obbligatorio d’ufficio rende assolutamente casuale la possibilità per le emittenti di collocarsi in posizione utile nelle graduatorie e penalizza enormemente tutte le emittenti che operano su frequenze che sono state assegnate solo su una parte limitata del territorio regionale. La sottrazione del canale 35 all’emittenza locale in Lombardia riduce, in contrasto con la pianificazione Agcom, le risorse frequenziali destinate alla stessa emittenza locale in detta regione.
In tale contesto – evidenziano l’Associazione Tv Locali Frt e Aeranti-Corallo – è probabile che si sviluppi un notevole contenzioso giudiziale, in quanto le tv locali penalizzate dalle scelte ministeriali, ricorreranno avanti il Tar Lazio per far valere le proprie ragioni. Tutto questo si sta verificando perché la gestione della transizione al digitale nell’ultimo anno non ha tenuto conto, in alcun modo, delle problematiche del settore televisivo locale e degli impatti conseguenti alle scelte operate.
Fonte: aeranti.it