La Rai avvierà un piano per assegnare gratuitamente le smart card di Tivùsat ai telespettatori abbonati che non riusciranno a ricevere i segnali tv dopo lo Switch-off del DVB-T2 previsto nel 2020.
Così cita un comunicato ufficiale dell’ufficio stampa della tv pubblica, in previsione della liberazione della banda 700 MHz in favore delle compagnie telefoniche e del 5G e del passaggio delle tecnologie del digitale terrestre allo standard DVB-T2 per agevolare il riassetto delle frequenze.
Rai proseguirà la sua opera al servizio dei telespettatori anche quando, a partire dal 2020, cambieranno la distribuzione delle frequenze e il sistema di diffusione di segnali radiotelevisivi digitali.
In attuazione di quanto stabilito dalla Convenzione con il Ministero dello Sviluppo Economico per la concessione del Servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale e dal contratto di servizio, Rai presenterà un progetto operativo per la diffusione dei contenuti audiovisivi e per la fornitura, qualora si renda necessario, di una scheda di decrittazione Tivùsat senza costi aggiuntivi per l’utente.
La presentazione di tale progetto è prevista entro sei mesi dall’approvazione, da parte del predetto Ministero, del calendario nazionale per l’attuazione degli obiettivi di gestione efficiente dello spettro e di transizione verso la tecnologia 5G.
Entro 6 mesi quindi dovrà essere predisposto un nuovo PNAF, un piano nazionale per le frequenze, e un progetto per fornire gratuitamente le tessere Tivùsat agli utenti tagliati fuori dalla ricezione dei segnali tv in seguito al passaggio del dtt. Come fa notare DDAY.it il comunicato avverte che la riduzione delle frequenze tv e il passaggio alle nuove tecnologie provocheranno molti disservizi. Secondo il giudizio del magazine online lo Switch-off senza la trasmissione in simulcast genererà grossi problemi, soprattutto se verrà confermata l’intenzione espressa nella legge in vigore di spostare il bouquet con Rai 3 e l’informazione locale in banda III VHF per la cui ricezione almeno un terzo delle case non sono attrezzate.
La Rai inoltre rimane molto vaga sul concetto di fornitura gratuita della smart card Tivùsat. Oggi la tessera è acquistabile solo insieme ai decoder, alle CAM o ai tv marchiati Tivùsat. In teoria sarebbe gratuita, ma gli utenti sono obbligati all’acquisto e all’utilizzo dei dispositivi certificati dal consorzio Tivù. Una spesa minima di 90 euro. La tv di Stato non specifica se potranno essere forniti gratuitamente anche i dispositivi di ricezione e non chiarisce i criteri di assegnazione delle tessere gratuite.
Antefatto sulle tessere Tivùsat
Nel lontano 2012, a causa di una diatriba puramente commerciale di diritti tv tra Sky Italia e Rai per la diffusione dei canali pubblici via satellite, fu improvvisamente sospesa la distribuzione gratuita delle smart card di Tivùsat con una sentenza del Tar che annullava l’obbligo della Rai di promuovere la diffusione della piattaforma satellitare alternativa al digitale terrestre. Da allora le famiglie poterono ottenere la scheda Tivùsat solo con l’acquisto di un decoder certificato o di una CAM certificata dal consorzio Tivù (che ricordiamo comprende Rai, Mediaset, Telecom Italia Media, Associazione Tv Locali e Aeranti-Corallo) spendendo almeno 99 euro, oppure comprandola online da rivenditori non proprio onesti a un costo variabile da 50 fino a 100 euro (ad esempio su Amazon).
Tivùsat, piattaforma satellitare alternativa che si dichiara gratuita, è nata nel 2009. Ma solamente dal febbraio del 2010 è iniziata la distribuzione gratuita delle singole tessere da parte della Rai, e solo dopo le proteste dell’utenza, delle associazioni dei consumatori e di Tv Digital Divide, e solo in seguito a una precisa obbligazione prevista nel contratto di servizio ed imposta dall’Agcom.
Nella primavera del 2017 si è aperto poi uno spiraglio per la distribuzione gratuita delle smart card. Prima viene proposta con un emendamento all’interno del decreto per la concessione Stato – Rai. Poi rilanciata dalla Commissione di Vigilanza Rai che ha proposto la gratuità per gli abbonati privi di segnale tv di tutti gli strumenti per ricevere Tivùsat (decoder, CAM, tessere). Tutte le proposte poi sono state inizialmente scartate a causa degli alti costi previsti per lo Stato.
Fonti: ufficiostampa.rai.it | dday.it