Il contratto tra TIM e DAZN per i diritti TV della Serie A trasmessi su TIMVision potrebbe subire delle modifiche per renderlo più vantaggioso per la telco.
Il contratto di TIM con DAZN potrebbe subire degli aggiustamenti in base ai risultati, per renderlo più redditizio. Varie le ipotesi: revenue share, cioè la quota di ricavi che resterebbe in capo al gruppo telefonico o la rimodulazione del miliardo di investimenti previsto nel triennio. Lo scrive Il Messaggero aggiungendo che parte oggi la fase nuova di TIM, con il pieno coinvolgimento dei vari organi nella gestione, come concordato giovedì scorso dal cda straordinario.
Il comitato controlli e rischi di oggi farà il punto su questo contratto con DAZN di cui TIM non ha mai ufficializzato alcuni dettagli. Le modifiche servono a recuperare redditività visto che i risultati commerciali sarebbero al di sotto di quanto inizialmente prospettato in termini di abbonamenti, soprattutto a seguito della decisione dell’Antitrust di vietare la vendita combinata dei prodotti calcio e fibra ottica.
Il comitato farà anche una riflessione sui risultati dei nove mesi che Vivendi, primo azionista con il 23,9%, ha definito «deludenti». Da qui l’ammissione dell’ad Luigi Gubitosi agli analisti, commentando la guidance («mi rincresce dover cambiare le previsioni»). L’ex monopolista ha fatto il secondo profit warning con la revisione al ribasso delle stime di ricavi, cash flow e ebitda per il 2021 proprio in relazione ai risultati dell’accordo con DAZN.
Riguardo questo accordo, è stato sollecitato l’intervento anche dell’Agcom per i timori di tenuta della rete rispetto a un possibile collasso. In questo ambito il Mise ha organizzato un tavolo tecnico per vigilare sul cosiddetto “doppio accesso”, cioè la facoltà di un utente di utilizzare la possibilità di una doppia visione con un solo abbonamento pagato. DAZN ha lanciato l’allarme e nei giorni scorsi ci sarebbe stata una riunione presso il ministero.
Fonte: Il Messaggero