Il processo di valorizzazione dovrebbe entrare nel vivo a settembre quando Telecom Italia dovrebbe dare avvio alla cessione delle torri italiane di telefonia, i circa 8.000 siti del valore di 1 miliardo che l’ex monopolista possiede sul territorio nazionale.
Tuttavia, secondo quanto si legge sul Il Sole 24 Ore, il processo ha subito un allungamento dei tempi dovuta alla necessità di creare una società apposita per le torri con i relativi contratti di servizio. In ogni caso tutto sarebbe pronto per per l’avvio del processo di vendita a settembre, anche se l’a.d. Marco Patuano avrebbe avuto nelle ultime settimane discussioni con le banche d’affari che gli avrebbero consigliato di valutare anche un possibile processo di quotazione per le infrastrutture italiane.
In particolare, Telecom potrebbe quotare più del 50% delle sue infrastrutture, soluzione che gli potrebbe consentire di deconsolidare il debito della divisione. Le valutazioni del settore sono elevate al momento, dato che Ei Towers (il principale concorrente) scambia a un multiplo di 11,4 volte il margine operativo lordo. Inoltre l’Ipo potrebbe interessare alcuni investitori istituzionali esteri, visot che la società genera flussi di cassa stabili e potrebbe fornire soddisfazioni in termini di dividendi.
Al momento sarebbero 3 i soggetti potenzialmente interessati agli asset: la spagnola Abertis (che ha assunto Mediobanca come advisor), il gruppo statunitense American Tower (interessato anche al parco delle torri di in vendita in Brasile) e la stessa Ei Towers-Mediaset.
Intanto il Cda di Telecom Italia Media, riunitosi sotto la presidenza di Severino Salvemini, ha esaminato e approvato la relazione finanziaria semestrale del Gruppo al 30 giugno 2014. I ricavi consolidati del Gruppo nel primo semestre 2014 sono pari a 30,6 milioni di euro, in riduzione di 8,0 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2013 (38,6 milioni di euro). Tale andamento è integralmente attribuibile all’Operatore di Rete relativamente alla scadenza, a fine 2013, del contratto con RTI (Mediaset Extra e Italia2) e alla conclusione, sempre a fine 2013, dei contratti con alcuni clienti, solo parzialmente compensati da maggiori ricavi nei confronti degli altri clienti.
L’EBITDA è pari a 11,3 milioni di euro; si riduce di 7,0 milioni di euro rispetto al primo semestre 2013(18,3 milioni di euro) e riflette prevalentemente la riduzione dei ricavi solo parzialmente compensata da una riduzione dei costi operativi dell’Operatore di Rete. L’EBIT è pari a -2,1 milioni di euro; si riduce di 6,2 milioni di euro rispetto al primo semestre 2013(4,1 milioni di euro) e sconta minori ammortamenti per 0,8 milioni di euro integralmente attribuibili all’Operatore di Rete.
Il risultato netto è pari a -5,2 milioni di euro rispetto a -133,5 milioni di euro del primo semestre 2013, periodo che includeva un valore complessivo di Discontinued Operations, legate alla cessione di La7 e di MTV Italia, pari a -137,9 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto è pari a 257,6 milioni di euro, in diminuzione di 2,3 milioni di euro rispetto a fine 2013 (259,9 milioni di euro).
Fonti: Il Sole 24 Ore | lastampa.it