Altrettanto pericolosa, secondo l’assemblea, è la possibilità che l’azienda ceda quote minoritarie di Rai Way, la società partecipata che gestisce le torri che trasmettono il segnale Rai. E’ grazie a Rai Way che il lavoro della sede regionale, redazione e struttura programmi, arriva in tutti e 74 i comuni della Valle d’Aosta con un’ora e mezza di diretta tv quotidiana e altrettante di diretta radiofonica.
Nei territori di confine, poi, il ruolo del servizio pubblico di prossimità è ancor più importante perché garantisce la tutela delle minoranze linguistiche. In Valle d’Aosta, nel rispetto della convenzione tra la Rai e la Presidenza del Consiglio dei ministri, ogni giorno la sede regionale trasmette programmi e servizi informativi in lingua francese, e da anni porta avanti una collaborazione proficua con France 3 Alpes. Una sinergia che si è finalmente concretizzata nella produzione di un programma comune mensile per aprire la Rai all’Europa. L’informazione regionale, dunque, è parte essenziale del servizio pubblico.
Grazie a questa presenza capillare sul territorio la Rai ha potuto raccontare per prima all’intero paese emergenze come il terremoto in Emilia Romagna o le alluvioni in Sardegna, nelle Marche, e nella stessa Valle d’Aosta nell’ottobre del 2000. Basti pensare che, proprio in questi giorni, per la sola frana di La Saxe a Courmayeur, la Tgr ha fornito oltre 40 servizi alle testate nazionali più collegamenti in diretta con programmi radio e tv. I lavoratori della Rai della Valle d’Aosta lanciano quindi un appello ai rappresentanti delle Istituzioni, alle associazioni e ai cittadini che hanno cuore il Servizio Pubblico per difendere tutto questo.
Fonte: Ansa