«Nessuna frequenza per le emittenti locali marchigiane ha la tutela derivante dall’assegnazione all’Italia. Da ciò deriveranno gravi e irrisolvibili problemi che potranno portare fino alla cessazione dell’attività di servizio di informazione svolto per la comunità regionale». Così l’editore di Tv Centro Marche, Gennaro Pieralisi, in una lettera sul passaggio al digitale terrestre inviata al presidente della Regione delle Marche, Gian Mario Spacca.
Dopo aver ricordato che con 37 anni di attività Tv Centro Marche è «la più antica tv privata d’Italia», Pieralisi evidenzia che «la mancanza di una emittente locale forte, radicata sul territorio, andrà a ripercuotersi molto negativamente sullo sviluppo socio-economico regionale». «Ma nonostante tutto questo – seguita – la Regione Marche non ha ancora compreso il danno che deriverà dal non aver preso una forte e chiara posizione in difesa di questo settore. È vero che ha previsto un finanziamento per le emittenti che dovranno fare investimenti, ma se non vengono assegnate frequenze idonee (come per le nazionali) questi soldi saranno sprecati e potranno servire solo da alibi e per avere, di facciata, la coscienza a posto».
«Le Marche – incalza Pieralisi – sono l’unica regione italiana priva di una frequenza coordinata nonostante la legge istitutiva del digitale terrestre avesse previsto il 25% delle frequenze obbligatoriamente alle Tv locali». Per quanto, l’emittente chiede «alle forze politiche regionali di non approvare nessuna legge di semplificazione amministrativa come richiesta dal ministero dello Sviluppo Economico e già pronta per l’aula». «Tale atto – osserva Pieralisi – permetterebbe di bloccare il cambiamento delle frequenze da quelle oggi esercite dalle emittenti nazionali e locali (e sicuramente funzionanti), e bloccare o al limite modificare lo switch-off, generando di fatto, un obbligo di concertazione tra Regione e ministero tale da garantire frequenze non compromesse per le emittenti locali».
L’assessore alle Attività Produttive, Sara Giannini, in risposta alle dichiarazioni dell’editore di TV Centro Marche, afferma: «La Regione Marche, consapevole del valore della tradizione delle proprie emittenze locali, non ha mai sottovalutato il problema. Al contrario, ha subito assunto, sin dal 2010, una posizione fortemente critica nei confronti del Piano nazionale di assegnazione delle frequenze, manifestando il proprio dissenso al ministro Romani e all’Agcom e investendo della questione la Conferenza delle Regioni».
«La Regione – ha aggiunto l’assessore – ha ripetutamente sollecitato le Autorità competenti per l’assegnazione di una frequenza coordinata, cioè non interferita con i Paesi esteri, a favore dell’emittenza locale marchigiana. Pieralisi sbaglia dunque destinatario: sono infatti il Ministero e l’Agcom ad assegnare le frequenze e solo loro possono modificarle. E’ dunque a Ministero e Agcom, che soli hanno le competenze in materia, che Pieralisi deve rivolgere la sua protesta».