Mancano solo tre mesi allo Switch-off del digitale terrestre della Liguria. Ma nonostante le numerose riunioni tra Regione, Province ed enti locali, permane il rischio che tra il 10 ottobre e il 2 novembre scompaia il segnale tv dalle case di gran parte degli abitanti dell’entroterra ligure, in particolare nei comuni collinari e montani.
Del problema se ne sono accorti anche in Provincia di Genova dove ieri, per la prima volta, l’assessorato allo Sviluppo economico ha organizzato un’informativa sul digitale terrestre coinvolgendo i sindaci dei 67 Comuni del genovesato, in particolare quelli dei piccoli centri montani. «Non sappiamo ancora le date precise del passaggio che saranno diverse da Comune a Comune» spiega Lucia Pasetti, dirigente del settore Sistemi informativi e telematici della Regione Liguria. Il 22 luglio si conosceranno le date di spegnimento del segnale analogico e a settembre l’Agcom comunicherà il pacchetto delle frequenze alle televisioni private.
La Liguria è la regione con il numero maggiore di impianti da aggiornare, data la particolare conformazione orografica del territorio difficile da coprire con i segnali tv. E a questo punto non si ha la più pallida idea se tutti i ripetitori potranno essere convertiti alla tecnologia digitale. Nella sola provincia e città di Genova si contanto 90 impianti, di cui 20 di proprietà delle ex comunità montane, che difficilmente saranno digitalizzati da RaiWay.
Come al solito chi rischia più di altri è il comparto delle emittenti private regionali che per continuare a trasmettere dovrà affrontare ingenti investimenti sugli impianti. I fondi messi a disposizione della Liguria dal Ministero allo Sviluppo economico ammontano a 2 milioni e 410 mila euro che le tv locali dovranno spartirsi secondo criteri che riguardano anche il numero degli abitanti raggiunti dal proprio segnale. Tra le 18 emittenti private della Liguria, una dozzina trasmette nella provincia di Genova. Alcune hanno una copertura nel raggio di poche decine di chilometri.
È il caso di Tele Masone, tv locale indipendente autogestita della Valle Stura. «Da 25 anni è gestita da un gruppo di volontari – spiega Paolo Ottonello, sindaco di Masone – svolge un’azione sociale perché è lo strumento più veloce di comunicazione col territorio, indispensabile in caso di calamità naturali». L’emittente è molto seguita dagli anziani. «La Regione parla di cancellare il digital divide però permette che un’emittente vicina alla popolazione locale rischi di chiudere» accusa Ottonello. Il sindaco di Masone propone all’ente di piazza De Ferrari l’acquisto di spazi pubblicitari per informare i vallesturini dello Switch-off. «Sarebbe un contributo per la sopravvivenza dell’emittente e una campagna informativa forse più efficace del road show organizzato dalla Regione e dal ministero». Per spiegare ai liguri su come sintonizzare il decoder, dal 15 settembre un camper farà tappa nelle principali piazze della regione. «Contiamo anche sul volontariato per aiutare gli anziani con la nuova tecnologia», propone Lucia Pasetti per conto della Regione. La speranza è che i nonni liguri abbiano vicini e nipoti di buona volontà. (Il Giornale)