(ANSA) – BARI, 15 APR – Sui problemi del passaggio al digitale terrestre, «non è più differibile un confronto articolato ai vari livelli di competenza con il ministero dello Sviluppo Economico e l’Agcom, destinato ad individuare i più opportuni interventi per superare le attuali difficoltà e per giungere alla normalizzazione del settore, capace di corrispondere alle legittime attese delle utenze». Lo afferma in una nota il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, che, in qualità di referente per l’area Comunicazione della Conferenza delle Assemblee legislative, di concerto con i Corecom italiani e la Conferenza Stato Regioni, chiede al governo «una pausa di riflessione».
«La definizione del nuovo calendario per il passaggio alla televisione digitale, decisa dal Comitato nazionale Italia digitale, presieduto dal ministro Romani fa emergere una serie di problemi. Le difficoltà gravissime di ricezione riscontrati nelle Regioni già passate al digitale terrestre, pongono con tutta urgenza l’esigenza di una profonda riflessione sui disagi relativi alla transizione nelle aree non ancora interessate dalla svolta al nuovo sistema di ricezione».
«Questa Conferenza, già da tempo con l’aiuto e il sostegno tecnico dei Corecom italiani, ha denunciato le cose che non vanno: decoder, assegnazione dei canali, frequenze che non bastano, comunicazione con gli utenti, interferenze transfrontaliere, lievitazione dei prezzi degli impiantisti. Bisogna dunque evitare che gli errori del passato si ripetano». «Le Regioni (Giunte e Consigli) dovrebbero farsi carico della richiesta di programmare il processo nelle regioni ancora legate all’analogico e di avviare le relative procedure solo quando sarà chiarito l’intero scenario dei problemi e trovate le relative soluzioni». «Il contenzioso in atto tra le Tv locali, il ministero e l’Agcom, l’esproprio dei canali 61-69 UHF, la crisi di ascolti e fatturati – prosegue Introna – ci portano ad ipotizzare gravi difficoltà non solo per le TV locali e il servizio pubblico, ma anche e soprattutto per i cittadini».
Nella nota si riferisce di «un sondaggio realizzato per conto dell’Adoc in 5 regioni già transitate al digitale terrestre (Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, Trentino) segnala dati quantomeno allarmanti dopo lo switch-off: il 43% non vede del tutto alcuni canali, sia Rai che Mediaset, il 76% per cento degli intervistati ha avuto almeno un problema, uno su due (53%) lamenta la cattiva ricezione di uno o più canali e spesso non riesce a vedere un programma fino al termine. In zone estese del Piemonte orientale non è possibile captare il Tg3 regionale». «Oltre al nodo delle frequenze – sottolinea Introna – altri problemi di rilievo riguardano la messa a punto degli apparati di ricezione e delle antenne, particolarmente onerosa, e la tecnologia di alcuni decoder, commercializzati a prezzi più contenuti e che non offrono la sintonizzazione automatica dei canali, con conseguenti disagi per gli utenti, costretti a risintonizzare continuamente».
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