Secondo MF Milano Finanza Sky Italia nel secondo semestre del 2020 conta una base di 4,6 milioni di abbonati rispetto ai 5 mln del periodo pre-Covid. Va meglio il mercato della Fibra Ottica con Sky Wi-Fi. L’ad Ibarra studia un piano di tagli per razionalizzare l’organico della sede di Milano.
L’assenza forzata dei contenuti sportivi in primavera e in estate (causa emergenza Covid) inevitabilmente ha avuto un impatto negativo sul business di Sky ltalia. La pay-tv satellitare controllata da Comcast, secondo indiscrezioni di mercato raccolte da MF – Milano Finanza, oggi conta su una base di 4,6 milioni di abbonati rispetto ai 5 milioni del periodo pre-Covid-19.
Un calo fisiologico, forse atteso, dall’azienda guidata dall’ad Maximo Ibarra (confermato nella lista del cda di Mediobanca in vista del rinnovo degli organi sociali della merchant bank) che per questa ragione ha bruscamente vi rato sul business della fibra ottica (l’accordo con Open Fiber), non foss’altro per i lunghi trascorsi nel settore tlc del manager ex Wind3 e Kpn.
Va detto che storicamente, secondo gli esperti del settore, Sky produce marginalità e utili con un bacino d’utenza di 3.8-4 milion i di clienti. Ma del dato attuale quello che va sottolineato è il numero, sempre crescente, degli abbonamenti per il digitale terrestre – eredità di Mediaset Premium – saliti a 600 mila nel corso degli ultimi mesi. Questi contratti han no comunque un arpu (ricavo medio mensile per utente) di 27 euro, dato inferiore rispetto all’arpu medio dei contratti satellitari, visto che Sky Italia viaggiava tipicamente su un ricavo medio di 41 -42 euro per cliente.
Contestualmente, però, bisogna registrare che sta crescendo in maniera importante il numero di utenti che si sono abbonati all’offerta telefonica in fibra ottica: sembra che il dato sia superiore alle previsioni iniziali. E forse per questo motivo che Comcast ha deciso, per ora ed esclusivamente per il mercato anglosassone, di lavorare all’ampliamento dell’offerta tlc dal residenziale alla clientela business. Percorso che a tendere, nell’arco di alcuni anni, potrebbe essere intrapreso anche sul mercato italiano.
Così per bilanciare la sensibile diminuzione di abbonati, il management di Sky, a partire dallo stesso Ibarra, sta lavorando alla definizione di un piano di ristrutturazione e riorganizzazione in terna che prevede tagli e uscite a vari livelli. Secondo indiscrezioni, questa razionalizzazione potrebbe concretizzarsi a partire da gennaio 2021.
Al momento, come emerge nel settore, Ibarra starebbe valutando il taglio di almeno 350 dipendenti, tra dirigenti, quadri, impiegati, personale amministrativo e giornalisti, su un organico complessivo della pay-tv basata a Milano, nel quartiere generale di Rogoredo, che supere la 4 mila unità.
Dal punto di vista industriale poi, Sky sta valutando l’eventuale ingresso nella società della rete unica alla quale stanno lavorando TIM e Cdp. Mentre per quel che riguarda la parte commerciale, l’attenzione è tutta per l’evoluzione del progetto della media company della Serie A e la successiva asta dei diritti TV per il periodo 2021-2024.
Se la pay-tv ha necessità di avere le immagini del calcio (resta titolare dell’esclusiva per 7 dei 10 match per la stagione 2020-2021), è altrettanto vero che Ibarra ha già fatto intendere che non intende fare offerte roboanti per aggiudicarsi i diritti.
Fonte: MF – Milano Finanza

Matteo Bayre è un esperto di nuovi media e tv digitale, freelance Front Web Developer, SEO Specialist e Web Content Editor. Blogger per passione. Ha una laurea specialistica in Scienze della Comunicazione.
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