Nel 2017 Sky Italia registra utili per 41,6 milioni di euro. Gli abbonati sono stabili a 4,8 milioni. La raccolta pubblicitaria si ferma a 233 milioni (-3,2%).
Sky Italia srl chiude un buon esercizio 2017, con ricavi a quota 2,885 miliardi di euro, in crescita del 3% rispetto all’esercizio 2016, un risultato operativo positivo per 57,2 milioni di euro (a fronte dei -63,2 milioni del 2016) e un utile pari a 41,6 milioni, rispetto alla perdita di 38,1 milioni di euro nell’esercizio passato. L’utile 2017, come fanno notare gli amministratori di Sky, si riduce però a 19,8 milioni (rispetto ai -42,9 milioni del 2016) se si considerano anche gli oneri nel calcolo del fair value su contratti derivati stipulati a copertura delle oscillazioni del cambio del dollaro e della sterlina rispetto all’euro.
Il gruppo guidato da Andrea Zappia può comunque guardare con soddisfazione all’andamento dei ricavi da abbonati residenziali, che salgono a 2,346 miliardi di euro, +1,6% rispetto al 2016, e a quelli derivanti dalla rivendita di contenuti a terzi: in effetti è proprio questa voce che, in sostanza, mette a posto il bilancio di esercizio di Sky Italia chiuso al 30 giugno 2017. L’ammontare passa infatti dai 64,6 milioni di euro del 2016 ai 115,5 milioni del 2017, e la crescita è in buona parte dovuta alla cessione di diritti tv alla Nuova società televisiva italiana srl, che edita il canale in chiaro TV8 e che, come Sky Italia srl, è controllata al 100% da Sky Italian holdings spa, e alla cessione alla Rai delle Olimpiadi di Rio 2016.
Calano, invece, i ricavi da raccolta pubblicitaria, scesi a 233 milioni (-3,2%) soprattutto per effetto del confronto col 2016 quando c’erano i Campionati Europei di calcio, e quelli da pay per view, a quota 39,3 milioni di euro (-10,8%). C’è ancora del lavoro da fare dal lato dei costi: quelli del personale salgono del 6,8% a 225,8 milioni di euro, e i costi operativi lievitano del 2,3% a 923,5 milioni di euro. C’è un lieve calo, invece, dei costi per l’acquisizione di diritti tv, giù dello 0,6% a 1,489 miliardi di euro.
Sky Italia, peraltro, è uno dei più importanti investitori pubblicitari del mercato italiano: nel 2017 ha speso 178,9 milioni in promozione e pubblicità, +1,6% sul 2016. Al 30 giugno 2017 lavoravano a Sky Italia 2.892 persone (erano 2.805 nel giugno 2016), di cui 2.210 a Milano, 674 a Roma, quattro a Bologna e quattro a Napoli. Ci sono 136 dirigenti (erano 144 nel 2016), 452 quadri (438), 1.945 impiegati (1.871) e 359 giornalisti (352).
La media company ha raggiunto i 4.783.000 abbonati, in crescita, con un arpu stabile e un netto miglior amento dell’ebitda e dell’ebit. Sono oltre due milioni gli abbonati fedeli che partecipano alla iniziativa Sky Extra, circa 3,4 milioni di clienti hanno il decoder MySky e 2,3 milioni di abbonati usano Sky Go.
Il consiglio di amministrazione di Sky Italia è composto da Andrea Zappia (amministratore delegato), Jeremy Darroch (presidente), Domenico Labianca (cfo) e Andrew Griffith. Nell’esercizio 2017 gli amministratori hanno ricevuto compensi pari a 2,7 milioni di euro, in lieve crescita rispetto al 2016 (2,65 milioni). Tenuto conto che Darroch è il ceo di Sky plc e Griffith è il coo e cfo di Sky plc, è presumibile che buona parte di questi compensi sia andata ai due manager italiani di Sky.
Fonte: ItaliaOggi