Proprio adesso che l’asticella dei 5 milioni di abbonati è a portata di mano e sui rivali di Mediaset aleggia l’impatto negativo della crisi politica del berlusconismo, Sky Italia perde il suo boss, Tom Mockridge, chiamato a Londra a risolvere i gravi problemi del gruppo News Corp.
L’uomo che dal 2003, affrontando a muso duro i concorrenti, il governo e l’Authority delle comunicazioni e l’Antitrust, ha portato gli abbonati dai 1,9 milioni ai 4,92 milioni ufficiali di fine marzo 2011 (il record di sempre). «La nomina di Mockridge a salvatore della patria è un fatto positivo per l’immagine del ramo italiano del regno di Murdoch, e controbilancia l’eventuale caduta di reputazione dovuta agli scandali inglesi. Anche perché, in Italia, agli scandali legati ai tycoon televisivi siete ben abituati», dice da Londra un sarcastico analista dei media che intende restare anonimo.
Ma è davvero ipotizzabile che dei clienti italiani (utenti o investitori pubblicitari) rinuncino alla pay-tv del gruppo Murdoch per i guai etico-legali britannici? A Rogoredo, nella periferia meridionale di Milano dove ha sede il quartier generale della televisione, ritengono assai improbabile che sul business italiano ricadano dei danni di immagine. E sottolineano come il manager neozelandese abbia investito in otto anni oltre 10 miliardi di euro, di cui 7,7 in programmi e tecnologia.
Secondo una ricerca della Fondazione Rosselli, tanto impegno avrebbe generato ricchezza per quasi 16 miliardi di euro nell’economia italiana. Tra dipendenti diretti e collaboratori, Sky Italia dà lavoro a oltre 7.600 persone, alle quali si deve aggiungere un indotto intorno alle 15 mila unità. È un’azienda giovane e “rosa”: le donne rappresentano la metà circa degli assunti e l’età media è di 35 anni. Il bilancio 2009/2010 di Sky Italia s’è chiuso con un fatturato 2,74 miliardi di euro e un risultato operativo di 176 milioni.
Nei primi nove nesi dell’esercizio 2010/2011, Sky ha accelerato su alta definizione e servizio MySky (per vedersi i programmi quando si vuole), conquistando 174 mila nuovi utenti ma rallentando nei ricavi e nel risultato operativo. Con la tassa sui film porno, il raddoppio dell’Iva e l’ostruzionismo anti-Sky nel digitale terrestre, il governo Berlusconi ha messo parecchi bastoni tra le ruote di Mockridge. Ora che il clima politico e morale italiano potrebbe favorire una tivù che punta sull’informazione non urlata, arriva la mazzata da Londra. E il boss se ne va con l’elmetto in testa. (L’Espresso)