Ieri sera ha esordito sulle note di “Noi siamo i soliti” di Vasco Rossi la rivoluzione televisiva di Michele Santoro che, forte dei 100 mila sottoscrittori che hanno donato 10 euro, ha presentato e condotto il nuovo programma multipiattaforma Servizio Pubblico. L’esperimento tv è iniziato con l’omaggio di Santoro per Biagi e Montanelli: «Non se ne può più di resistere, resistere, resistere. Bisogna fare la rivoluzione. Questa è la nostra piccola rivoluzione» ha esordito il conduttore, ringraziando inoltre tutti i cittadini che hanno donato un milione di euro per l’iniziativa.
La prima puntata della trasmissione intitolata “Licenziare la casta” andata in onda su Sky, sulle tv locali, sulla radio e sul Web ha registrato subito un boom di ascolti: secondo i primi dati (Studio Frasi su dati Auditel) lo share tv della prima puntata si attesterebbe al 13%, che unito all’audience registrato sul Web arriva al 14%. Le sole tv locali, unite nella messa in onda del programma nella rete di emittitenti che ha coperto gran parte dell’Italia, hanno ottenuto l’9,22% di share con una media di 2.241.000 telespettatori. Su Sky Tg24 i telespettatori interessati sono stati 644 mila, con il 2,64% di share. Le prime stime su Internet parlano di 400.000 utenti sui siti di Corriere della Sera e di Repubblica, e altri 400.000 utenti sui siti del Fatto Quotidiano e dell’associazione Servizio Pubblico. Dalla redazione di Servizio Pubblico comunicano inoltre che il programma ha registrato 3,6 milioni di contatti durante lo streaming dell’evento; 119 mila e 300 utenze tra Facebook, il sito del Fatto e quello di Servizio Pubblico. Il programma di Santoro è poi stato l’evento live più seguito di sempre in Italia sui dispositivi mobili smartphone e tablet. Durante la serata sono stati lanciati più sondaggi sul profilo Facebook della trasmissione (con ben 120 mila risposte complessive e più di 5 mila commenti), una pagina che ha incrementato i fan durante l’evento di 55 mila unità, raggiungendo i 170 mila fan.
I dati del 13% di media di share tv in prima serata di Servizio Pubblico sono confermati da Giuseppe Giulietti di Articolo21 e da Vincenzo Vita del PD. «Per una volta ha vinto davvero il ‘Servizio Pubblico’. Senza calcolare le centinaia di migliaia di persone – aggiungono – che l’hanno seguita in Rete. Si tratta di un risultato senza precedenti, pari al doppio degli ascolti, per fare un solo esempio, raggiunti dal telefilm trasmesso alla stessa ora, su Rai 2, in quello spazio che un tempo era occupato proprio da Annozero. Chi ha ideato, prodotto, scelto di partecipare a questo coraggioso esperimento, ha contribuito a scrivere una nuova pagina della tv, anche dal puto di vista industriale , e ha ribadito un sonoro no ad ogni forma di censura e di bavaglio».
«Un successone…». Così il primo commento raccolto tra i collaboratori del giornalista. Un trionfo che riapre anche vecchie ferite all’interno dei vertici della Rai.«Tre milioni di sonori schiaffi a chi ha determinatol’uscita di Michele Santoro dalla Rai». È quanto afferma il consigliere di amministrazione Rai Nino Rizzo Nervo. «Fare il 13% di share su un circuito alternativo alle grandi reti generaliste è un risultato eccezionale – aggiunge Rizzo Nervo – ma soprattutto un grave atto d’accusa nei confronti del direttore generale della Rai che senza un voto del cda si è arrogato il potere di rinunciare ad una risorsa strategica della Rai. Rifletta anche chi nel consiglio di amministrazione, per inerzia o per calcolo politico – conclude il consigliere – ha consentito che si potesse cancellare una trasmissione come Annozero che garantiva grandi ascolti e importanti ricavi pubblicitari».
Ma chi lo guarda Santoro ? io no per fortuna .