La commissione di Vigilanza potrà pure procedere domani alle nomine di sua pertinenza per il Cda Rai, ma resta pendente il giudizio del Tar sul ricorso del Codacons in merito alle indicazioni del premier Monti su presidente e direttore generale dell’azienda.
Il Codacons ha infatti presentato ricorso al Tar del Lazio contro l’indicazione di Anna Maria Tarantola e Luigi Gubitosi formulata dal presidente del Consiglio, in quanto la procedura seguita è del tutto “arbitraria, fortemente lesiva delle previsioni statutarie della Rai”. E viene anche richiamata la delicata situazione dal punto di vista penale in cui si trova Anna Maria Tarantola, indagata a Trani.
L’associazione nel ricorso al giudice amministrativo ha infatti evidenziato che “per gli utenti del servizio radiotelevisivo i soggetti scelti da Monti non sono compatibili con il ruolo di presidente e dg Rai” e il metodo seguito (in sostanza al di fuori dai lavori del Cda e dell’assemblea degli azionisti, ndr) ha finito con il determinare “un’invasione di competenza tale da arrecare un danno immediato alla Rai stessa e quindi agli utenti”. In piu’, “la critica giornalistica, quindi, ha messo in luce non solo i vizi sopra contestati ma anche l’illegittimità nel merito della scelta. Infatti, quel che si evince con chiarezza è che la scelta è ricaduta su alcune persone strettamente legate al mondo bancario, prive di quella competenza professionale idonea a garantire la notoria indipendenza dei comportamenti imposta dall’art. 21 dello Statuto oltre che dalla Comunità Europea per le Autorithies”.
Inoltre, “è lecito domandarsi come sia possibile che il Cda operi con autonomia di giudizio e di valutazione se le sue esperienze lavorative, e la preoccupante vicenda penale della dottoressa Tarantola (indagata a Trani con l’accusa – dice il Codacons – di non aver sanzionato il gruppo Intesa Sanpaolo per la diffusione di prodotti finanziari derivati che ha visto coinvolti negativamente circa 200 imprenditori pugliesi) la sua univoca esperienza nel mondo bancario, oppure il percorso manageriale del dott. Gubitosi, i legami con il mondo politico più vicino alle banche, possano veramente non incidere su scelte importanti in un settore, quello delle telecomunicazione, che forse più di molti altri può avere degli effetti pregiudizievoli sugli utenti, se non indipendentemente gestito”.
Infine, al di là di questo il Codacons non manca di mettere in guardia la commissione di Vigilanza: “se le nomine del Cda Rai non avverranno attraverso un attento e minuzioso esame di tutti i curriculum pervenuti, sarà inevitabile il ricorso all’autorità giudiziaria a tutela di coloro che hanno proposto la propria candidatura”. (AGI)