In vista dell’apertura delle buste d’offerta (prevista per venerdì prossimo) della gara indetta dalla Lega Calcio per la vendita dei diritti tv in chiaro del campionato, il Comitato di redazione di Rai Sport diffonde un comunicato per dichiarare le proprie preoccupazioni in merito alla gestione economica e ai numerosi tagli annunciati dall’azienda nell’offerta sportiva della tv pubblica.
Un piano di risanamento, avviato dal Cda di Viale Mazzini, e messo in atto per arginare il forte debito accumulato negli ultimi anni dalla Rai, che prevede, tra le tante misure, un consistente risparmio sulla spesa per i diritti televisivi del calcio.
«L’enorme successo di ascolti sui canali Rai della Coppa Italia di calcio di questa settimana – ha dichiarato in diretta su Rai2 Enrico Varriale – mostra una volta di più quanto sia fondamentale e produttivo il ruolo dello sport nell’informazione del servizio pubblico. Per questo, i giornalisti di Rai Sport seguono con preoccupazione la trattativa sui diritti sportivi del calcio, che rischia di negare a milioni di italiani la possibilità di seguire liberamente, sulla Rai, alcuni dei maggiori avvenimenti di sport. In un periodo di profonda crisi economica per il nostro Paese sarebbe oltremodo incosciente pretendere che lo sport in tv si possa vedere soltanto a pagamento e senza un’adeguata copertura nazionale. Pertanto i giornalisti di Rai Sport confidano nel forte impegno della Lega Calcio e dell’Azienda, affinché sia evitata questa prospettiva penalizzante per gli italiani e mortificante per il servizio pubblico rappresentato dalla Rai».
Il Piano di emergenza del bilancio Rai (da ben 94,8 milioni di euro) prevede un taglio di 21 milioni di euro per lo sport, e cercherà di evitare di far spendere all’azienda pubblica i 58 milioni di euro che la Lega chiede per le cosiddette licenze (del pacchetto 5) per le immagini “highlights” per il triennio 2012-2015, cioè quelle in chiaro e in differita, con repliche e sintesi. In caso di mancato acquisto e di mancato investimento la Rai potrebbe perdere storici programmi quali 90° minuto, e altri come Stadio Sprint e Sabato Sprint, e sarebbe costretta ancora una volta a cedere terreno alla concorrenza (cioè Mediaset che farà la sua offerta nell’asta) ritardando di 50 minuti rispetto all’orario attuale la messa in onda della trasmissione La Domenica Sportiva.
Leggendo il vostro articolo sui tagli al reparto sport e alle acquisizioni dei diritti per trasmettere avvenimenti sportivi stavo quasi per credervi, ma poi continuando la lettura dell’articolo ho capito che la vostra non é una preoccupazione che riguarda la messa in onda di manifestazzioni sportive bensi’ calcistiche, e per come io intendo lo sport il calcio con esso non ha nulla a ché vedere.
Chiedo a voi se é possibile che per seguire lo sport io debba sintonizzarmi sulla TV Tedesca, si perché solo li posso seguire lo sport, io sono un grande appassionato e conoscitore dello sport invernale dal Langlauf al Biathlon, Sci, Spriengen, Nordisch Combination e naturalmente Sci Alpino e questi sport posso seguirli solo su ARD o ZDF che i fine settimana invernali arrivano a coprire delle dirette fino a 9 ore, loro si che fanno un servizio publico, il vostro é solo un servizio di interessi, per coprire si, non lo sport ma gli interessi della cricca.
Ciao Giovanni,
il Calcio (cioè il mercato del pallone) soprattutto in Italia, ma non solo, è sinonimo di grandi profitti, a causa dei miliardi che spendono le televisioni per l’acquisto dei diritti tv e per il grande circo di sponsor e pubblicità che gira intorno al movimento calcistico. Il pubblico sportivo italiano è storicamente pallonaro e il mercato televisivo si adegua (ma vale forse è soprattutto l’inverso). Le cifre per l’acquisto di questi diritti di visione calcistici sono veramente astronomiche, se rapportate a un qualsiasi altro prodotto sportivo introdotto nella tv italiana, neanche quelli americani (dal basket NBA al Football NFL) reggono il confronto qui nel paese dei cachi. Somme che decidono gli investimenti e i bilanci di colossi come Mediaset e Sky, e se le cose vanno male fanno fallire i più piccoli come Dahlia Tv.
Ora la Rai ha deciso di tagliare questi alti costi per il calcio, che tradotto significa un calo notevole negli ascolti e nelle entrate pubblicitarie per la tv pubblica. Ma mi risulta che continuerà ad acquistare e trasmettere gli eventi e le gare degli sport “minori” (cioè più poveri nel giro d’affari) sui suoi due canali sportivi Rai Sport 1 e 2. La Rai non assicurerà una diretta h24 degli sport invernali, ma mi pare che per quanto riguarda il ciclismo, lo sci alpino, la pallavolo, il basket, l’atletica leggera, la pallanuoto, ed altri sport, offra dei buoni contenuti (anche delle leghe minori) in esclusiva, nonostante i tagli di badget.