Un piano dall’impostazione «inaccettabile», che «non sviluppa ma desertificsa le capacità ideative, realizzative e trasmissive e pone le basi per lo smantellamento del servizio pubblico radiotelevisivo, riducendolo da produttore di contenuti a mero distributore commerciale». E’ la denuncia dei sindacati Rai dopo un incontro informale avuto oggi con il Cda dell’azienda pubblica per un’informativa sul piano di risanamento deliberato.
«Quanto è stato esposto – sottolineano in una nota – non fa che confermare l’incapacità di questo Cda di predisporre azioni non più prorogabili che possano ridisegnare e risollevare le sorti dell’azienda. Le tre parole d’ordine di questo Cda sono: razionalizzazione, riduzione, cessione; mancano le parole sviluppo, equità, valorizzazione». Il giudizio è condiviso da: Slc – Cgil, Fistel-Cisl, Federazione Informazione Spettacolo e telecomunicazioni, Uilcom-Uil, Unione Italiana Lavoratori della Comunicazione, Ugl – telecomunicazioni, Unione Generale Lavoro – telecomunicazioni, Snater, Sindacato Nazionale Autonomo telecomunicazioni e Radiotelevisioni, Libersind.Conf.Sal.
«Nell’epoca della globalizzazione – continua la nota – questo Cda, con i suoi tagli, vuole ridurre la capacità della Rai di rappresentare la realtà chiudendo le sue finestre sul mondo e lasciando aperto solo l’uscio sull’aia. Le Segreterie Nazionali ribadiscono che, a poco più di 100 giorni dalla sua naturale scadenza, questo Cda, referente di una politica oggi commissariata, non è più legittimato a intraprendere azioni che ipotechino il futuro dell’Azienda e dei suoi lavoratori». I sindacati invitano il cda «a rimettere il proprio mandato al Governo, consentendo a quest’ultimo di nominarne uno nuovo e più adeguato sia al ruolo sia ai tempi». La richiesta al «Presidente del Consiglio nonché Ministro del Tesoro di attivarsi per far rispettare il Contratto di Servizio fornendo alla Rai le risorse dovute (così come risultanti dalla contabilità separata) per garantire ai Cittadini il Servizio Pubblico». Le organizzazioni sindacali «rigettano le decisioni del Cda e in preparazione di azioni di protesta e di lotta (richieste di incontro ai Ministeri competenti e di audizione alla Commissione di Vigilanza, informazione fuori e dentro la Rai, sciopero) indicono una Assemblea Generale permanente di tutti i lavoratori del Gruppo Rai per il 12 dicembre». (TMNews)