Nel primo semestre 2013 la Rai ha riportato un risultato netto con una perdita 3,2 milioni di euro. E’ quanto emerge dalla relazione presentata ieri in cda. Nel frattempo il Parlamento Europeo accoglie la petizione proposta dalla Lega per (l’improbabile) abolizione del canone tv.
La relazione semestrale dell’azienda tv di Stato riporta che ricavi complessivi del gruppo si sono ridotti di circa 50 milioni di euro rispetto al 2012. Il risultato operativo è stato di 28,6 milioni. L’indebitamento è stato di 70,3 milioni. Il risultato netto del semestre – spiega la Rai in una nota – ha riportato una perdita 3,2 milioni di euro a fronte di un risultato negativo, nello stesso periodo dello scorso anno, di 129 milioni di euro. «Al miglioramento gestionale – spiega l’azienda – hanno concorso l’assenza dei grandi eventi sportivi (Campionati Europei di calcio) e importanti azioni di controllo sui costi. Questo nonostante una riduzione dei ricavi complessivi del gruppo di circa 50 milioni di euro rispetto al 2012, determinati principalmente dalla ulteriore contrazione del mercato pubblicitario».
Il risultato operativo del primo semestre – si legge ancora – è stato pari a 28,6 milioni di euro (115,2 perdita operativa 2012) con un miglioramento di 143,8 milioni. In particolare il consuntivo del secondo trimestre 2013 ha fatto segnare un utile netto pari a 3,2 milioni di euro in miglioramento sia rispetto al primo trimestre, nel quale si era registrata una perdita di 6,4 milioni di euro, sia rispetto al secondo semestre del 2012 in cui la perdita fu di 117 milioni di euro. Nel complesso – prosegue l’azienda – «tali risultati confermano l’andamento indicato nel piano industriale che prevede per il 2013 un risultato operativo positivo e un pareggio del risultato netto nel 2014«. L’indebitamento netto consolidato al 30 giugno è stato pari a 70,3 milioni di euro – conclude la nota – rispetto ad una posizione di 366,2 milioni di euro al 31 dicembre 2012, «in riduzione principalmente per motivi stagionali».
Intanto giunge un po’ a sorpresa la notizia del primo si da Bruxelles per la bizzarra proposta leghista di abolire il canone Rai. Il Parlamento Europeo ha ufficialmente accolto e dichiarato ammissibile la petizione promossa dall’europarlamentare leghista Mara Bizzotto e dal Clirt (Comitato per la Libera Informazione Radio Televisiva) di Marostica e ha chiesto alla Commissione Ue di aprire un’indagine sul tema. La Petizione Europea avviata dalla Lega ha però poche pochissime chanches di riuscita. La questione canone Rai infatti rientra esclusivamente della sfera di responsabilità dello Stato italiano, non riguarda prettamente i diritti fondamentali dei cittadini europei, non può essere considerata un’azione a favore dei consumatori, dato che il canone è semplicemente un’imposta sul possesso del televisore slegato dal servizio pubblico tv.
«Non siamo fuori dalla tempesta – ha commentato il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, intervenendo al videoforum di repubblicita.it – ma credo che si sia fatto un buon lavoro in Rai e sono ragionevolmente soddisfatto. Il settore pubblicitario ha avuto un pessimo primo trimestre, un mediocre secondo trimestre, mentre il terzo sembra ci sia una leggera crescita della pubblicità. Un buon segnale economico per il Paese e quindi per noi, sembra esserci una ripresina della raccolta pubblicitaria».Quanto all’ipotesi di abolizione del canone Rai «a me risulta che sia una tassa, e le tasse vanno pagate, ed é grave quando si invita a non pagare», ha commentato Gubitosi.
Fonte: Ansa | Il Sole 24 Ore
“Le tasse vanno pagate” giusto, ma da tutti e non dai soli fessacchiotti. Itaglia? repubblichetta delle banane.