Il presidente uscente della Rai, Paolo Garimberti, ha esortato con forza il mondo della politica a darsi da fare nella lotta all’evasione del canone. Lo ha fatto in occasione della presentazione della ‘Cenerentola’ di Rossini, una maxi produzione di Andrea Andermann con la regia di Carlo Verdone, richiamando l’attenzione sulla necessità di garantire all’azienda di viale Mazzini “risorse certe” per fare prodotti televisivi di qualità come questo.
«Oggi sono molto orgoglioso di presiedere la Rai e non so se lo farò ancora per molto visto che siamo in un momento di grande incertezza – ha premesso Garimberti -, ma c’è un aspetto che mi preoccupa molto per il futuro dell’azienda, quale che sia il suo presidente o il suo cda: è il fatto che impegnarci in queste produzioni di qualità sarà molto complicato se non arriveranno provvedimenti che ci facciano avere quello che ci spetta, ovvero il canone».
Il presidente ha ricordato come l’evasione in Italia arriva al 27,4%, pari a 500 o 600 milioni di euro «che per contratto di servizio sono destinate a produzioni come questa. Abbiamo 13 canali, il numero più elevato tra le tv pubbliche europee, ma anche l’evasione più alta d’Europa – ha aggiunto – e questo ci obbliga anche ad essere una televisione commerciale. Non sto pietendo soldi al Parlamento o al Governo, ma se vogliamo avere produzioni simili bisogna che lì qualcuno si ricordi di intervenire sul canone, magari mettendolo nella bolletta elettrica come in altri Paesi. Il paradosso è che c’è qualcuno in Commissione di vigilanza che dice che non si deve pagare il canone. Noi vogliamo quello che ci spetta, vogliamo fare cose come Cenerentola, ma dateci i mezzi per farle».
Giorgio Merlo (Pd) vicepresidente della commissione parlamentare di Vigilanza Rai, sostiene le dichiarazioni del presidente uscente Rai: «Questa volta Garimberti ha ragione. Se il Parlamento continua ad essere consapevolmente disinvolto sul tema del pagamento del canone, contribuisce indirettamente a indebolire la Rai e a favorire, forse inconsapevolmente, la pesante evasione che purtroppo conosciamo. O si aggancia il canone alla tassazione generale oppure si offre la sponda a chi sostiene che il servizio pubblico va privatizzato perchè è troppo costoso. Adesso il Parlamento deve dire una parola chiara e definitiva».
Fonti: TMNews | Asca
Ma scusate, se l’evasione tocca i picchi del 96% tra gli esercenti (bar, ristoranti, ecc..), perché non vanno a pescarli lì, gli evasori?
Comunque non è giusto che il pagamento spetti anche a disoccupati e famiglie a bassissimo reddito.. bisogna campire che oggi 2 famiglie su 3 vivono sotto la soglia di povertà.