Sul digitale il dg Rai Luigi Gubitosi, giocherà molte delle sue carte. Nel corso del 2013 ha investito un terzo del budget di 186 milioni dedicato alla digitalizzazione dell’infrastruttura. Il Tg2 è partito, Tg1 e Tg3 partiranno in primavera e entro l’estate anche le redazioni giornalistiche locali passeranno al digitale. In più stanno per partire le gare per i data center che permetteranno di potenziare l’offerta online di Rai.
Sul fronte dell’offerta dei contenuti anche a Viale Mazzini si punta a potenziare i canali tematici: costi minori, pubblicità mirata. E’ ai cancelli di partenza quindi la nuova Rai 5, più mirata a programma culturali con teatro, balletto e musica (tra cui la prima della Scala). E sta per esordire anche il nuovissimo canale Rai Quark, che prenderà il posto di Rai Scuola con un’offerta di informazione scientifico- divulgativa.
Ristrutturazione anche per Rai Storia, che ora si affida a un panel di storici per il suo palinsesto, che ha raggiunto punte di 600 mila spettatori. Infine il progetto Teche: l’immenso archivio Rai. Qui la digitalizzazione sarà il motore. Potrebbe diventare anche il fulcro di un’offerta a pagamento: ad abbonamento o a pay-per-view, magari con sconti rilevanti agli utenti che sono in regola con il canone.
Fonte: Repubblica Affari&Finanza