È atteso entro l’anno lo sbarco sul digitale terrestre di Virgin TV (157), il canale tv di Virgin Radio di proprietà di RadioMediaset.
Dopo il ritorno a gennaio di Radio Deejay sul digitale terrestre, al canale 69, a due anni dall’uscita dalla tv e dalla vendita della numerazione LCN da parte del gruppo Espresso, continua senza sosta l’invasione delle radio nazionali e locali sulla tv. Paolo Salvaderi, a.d. di RadioMediaset, aveva annunciato che sarebbe nata una Virgin TV già alla fine dello scorso anno, e la deadline era stata fissata a giugno-luglio scorsi. Il canale, in realtà, ancora non è nato, ma dovrebbe vedere la luce entro l’anno, anche perché di recente Salvaderi ha ribadito la volontà di lanciarlo.
L’invasione delle radio in televisione non si ferma di certo qui. Nell’ultimo anno i grandi nomi della radiofonia hanno aperto numerosi canali tv nell’ottica di una strategia che guarda a un futuro in cui l’ascolto sarà sempre più differenziato e meno riservato al ricevitore tradizionale che sta scomparendo dalle case. Anche il passaggio al DAB, il digitale radiofonico , non sembra che possa riportare il semplice ricevitore via etere nelle abitazioni: potranno esserci dispositivi ibridi etere-online, ma soprattutto nelle case si vedranno sempre più smartspeaker, in cui se l’ascolto radiofonico live ci sarà (cosa non garantita, vista la tendenza verso l’on demand) non sarà in FM o DAB ma via Internet. In casa, però, ci saranno sempre i televisori , ed ecco che garantirsi già oggi una presenza in questo mezzo è importante.
I dati aggiornati del Tavolo editori radio sugli ascolti nei diversi dispositivi arriveranno fra qualche settimana, ma quelli dello scorso anno già davano delle indicazioni: 24.312.000 persone nel 2017 hanno ascoltato il mezzo con l’autoradio, 11.201.000 tramite un ricevitore radio tradizionale, 4.550.000 via tv, e 3 milioni via Internet. Le prime due piattaforme sono ancora di gran lunga predominanti, e lo saranno per molto tempo, ma il resto serve a completare gli ascolti.
Oggi ci sono sette radio nazionali che hanno un proprio canale e in testa per copertura sul mezzo c’è il gruppo RTL di Lorenzo Suraci che per primo e con forza ha creduto a questa modalità di diffusione. Per altro a livello nazionale è l’unico gruppo che fa la cosiddetta radiovisione, con la trasmissione anche in video di ciò che succede in radio a RTL 102.5, Radio Freccia e Radio Zeta. Per gli altri il quadro è vario: Deejay Tv ha solo Linus e Nicola Savino in diretta e per il resto videoclip autonomi, come indipendente è la programmazione di Radio Italia. Prodotti che servono a rafforzare il brand, al di là che siano in simulcast oppure no.
Ora le mosse sono attese soprattutto da Mediaset, che nonostante sia un gruppo principalmente televisivo (o forse proprio per questo), ha finora fatto aspettare la radio in tv. Unica presenza quella di R101 Tv alla numerazione 167, mentre Virgin TV do vrebbe arrivare al tasto 157, in cui attualmente c’è uno schermo nero che nel menu del televisore compare come 105 Tv.
Chi invece non sembra ancora essersi convinto è Eduardo Montefusco, il patron di Radio Dimensione Suono, seconda emittente per ascolti in Italia dopo RTL 102,5. Lo stesso Urbano Cairo mesi fa avrebbe pro posto a Montefusco una partnership per portare Rds in tv sul proprio mux, ma non c’è stato niente da fare. All’inizio di luglio in realtà è stata lanciata sul satellite una versione test di Rds Social Tv, lo stesso prodotto che si può vedere online e che mette insieme in un’unica schermata le clip dei brani e le schermate dei social network della radio. Periodicamente inoltre tornano le voci di uno sbarco sul digitale terrestre, ma dal gruppo arrivano solo smentite in tal senso.
Un filone che si sta sviluppando è quello delle visual radio: non semplici trasmissioni di videoclip, non radiovisione, ma un’ibridazione, in cui all’audio dell’emittente si sovrappongono grafiche e altri contenuti alla stregua di ciò che può accadere su un sito web, solo ottimizzato per la tv. Da dicembre partirà a Roma un esempio in tal senso, NSL Radio TV, un’emittente radio-televisiva ibrida che trasmetterà su satellite, digitale terrestre e Internet, legata a Nsl Italia, gruppo di cliniche private della capitale. Secondo la società di consulenza Consultmedia, che ne ha supportato la realizzazione, è questo uno dei tasselli della cosiddetta Radio 4.0, la necessaria evoluzione dell’FM per le sfide del futuro.
Fonte: ItaliaOggi