Da giorni i giornali scrivono sulle numerose e ricche offerte per l’acquisto di La7. Secondo quanto riporta il quotidiano ItaliaOggi, l’11 giugno scorso è giunta sulla scrivania di Franco Bernabè quella di Proto organization, una società che, a quanto dice Alessandro Proto, rappresenta importanti imprenditori italiani e stranieri, pronti a iniziare una prima valutazione per l’acquisto della rete televisiva guidata da Giovanni Stella.
«Siamo disponibili fin da subito ad aprire un escrow account con 100 milioni di euro per garantire la bontà del nostro interesse» si legge nella lettera scovata da ItaliaOggi. Nonostante i dubbi sull’operazione, Bernabè ha girato l’offerta a Mediobanca, advisor di Telecom Italia per la vendita di La7. Due giorni dopo l’advisor risponde a ringraziando Proto «della manifestazione d’interesse da lei espressa» che «verrà tenuta nella dovuta considerazione». Mediobanca chiede inoltre alla cordata Proto le competenze nel settore dei media e, in particolare, della televisione, e una copia dell’ultimo bilancio approvato della sua società. Chiedendo infine la massima riservatezza sull’intera vicenda.
Proto accetta le richieste per la trattativa, scoprendo le sue carte, ma chiede altrettanta riservatezza a Mediobanca, che improvvisamente fa marcia indietro e considera prematuro l’avvio dell’accordo. Insomma, dice ora Proto a ItaliaOggi, «nel momento in cui noi abbiamo dato a Mediobanca la disponibilità a raccontare i nostri piani, questi si sono spaventati, e ci hanno chiuso la porta in faccia. Forse non si aspettavano questo atteggiamento di trasparenza. Il problema è che in Italia le varie torte devono essere spartite sempre tra gli stessi soggetti. Se si presenta un interlocutore nuovo, ecco che tutti si chiudono a riccio. Ora, io dico: perlomeno andate a vedere il piano. Metto sul piatto 100 milioni solo per aprire la trattativa, noi valutiamo La7 tra i 150 e i 200 mln di euro, ti faccio vedere tutti i documenti che vuoi, col patto di riservatezza che si pone in tutte le trattative del mondo. Se con me ci fossero Ted Turner o Donald Trump? Invece in Italia è impossibile portare investitori stranieri. Devi fare parte dei soliti noti. Se anche due big come Telecom Italia e Mediobanca si comportano così, figuratevi gli altri».
Lo scorso 24 maggio Proto è stata chiamato da Consob in una audizione durata cinque ore, durante la quale quattro uomini dell’Istituto di vigilanza hanno chiesto conto al finanziere delle varie operazioni che sta conducendo su titoli quotati. «Un incontro molto cordiale, nel quale ho dato tutte le spiegazioni richieste». Proto organization, al momento, sta liberandosi dei titoli Generali e Mediaset, mentre mantiene le partecipazioni in Unicredit e in Rcs. Non sta facendo trading su titoli Telecom Italia né Ti media. In passato ha provato a intavolare trattative per l’acquisto del quotidiano Il Tempo, di alcuni giornali toscani e umbri, ha avuto sulla sua scrivania un dossier per comprare il settimanale Il Mondo, e il 10% di Poligrafi ci editoriale. Ma nulla è andato mai a buon fine. Colpa del sistema, dice Proto. Forse anche colpa di una eccessiva opacità su chi ci sia, effettivamente, dietro Alessandro Proto.
Fonte: ItaliaOggi