Attivo già da tempo per contrastare la pirateria nello sport, e in particolare nel calcio, il Piracy Shield di Agcom permette di oscurare in tempo reale i siti web che trasmettono illegalmente contenuti protetti da copyright. Il sistema si basa su segnalazioni rapide da parte dei detentori dei diritti e su un meccanismo di blocco immediato degli indirizzi IP e dei domini coinvolti nella distribuzione illegale.
Ora, con l’estensione del sistema ai film e alle serie TV, il lo strumento di censura di Agcom mira a colpire anche le piattaforme che offrono gratuitamente contenuti pirata, spesso sfruttando server esteri e aggirando i divieti con sistemi come VPN e DNS alternativi.
Uno degli aspetti più rilevanti di questa nuova fase riguarda l’obbligo per i provider di servizi VPN e DNS di impedire l’accesso ai siti illegali. Fino a oggi, molti utenti sfruttavano questi strumenti per aggirare i blocchi imposti dai provider internet italiani. Con l’aggiornamento delle regole, chi offre servizi VPN e DNS pubblici dovrà adottare misure per impedire l’accesso a siti segnalati dal sistema del garante.
Inoltre, Agcom ha imposto a Google e agli altri motori di ricerca di rimuovere tempestivamente i link ai siti illegali dai risultati delle ricerche. Una misura che punta a ridurre la visibilità di queste piattaforme e a rendere più difficile l’accesso ai contenuti illegali.
Il Piracy Shield è stato inizialmente introdotto per combattere la trasmissione illegale delle partite di calcio, un settore in cui la pirateria ha causato danni economici enormi ai broadcaster e alle leghe sportive. La Serie A, da tempo impegnata nella battaglia contro il pezzotto e i servizi IPTV illegali, ha già beneficiato del sistema di blocco in tempo reale, che ha permesso di oscurare numerosi canali pirata durante le dirette degli incontri.
L’estensione del sistema di blocco ai contenuti cinematografici e televisivi segue la stessa logica: proteggere gli investimenti nel settore dell’intrattenimento, garantendo un mercato più equo per le piattaforme legali di streaming.
Con l’attivazione di questi nuovi blocchi, gli utenti che erano soliti accedere a siti pirata per guardare film e serie TV illegalmente troveranno sempre più difficoltoso farlo. Questo potrebbe tradursi in una maggiore spinta verso i servizi di streaming legali, come Netflix, Prime Video, Disney+ e NOW, che offrono contenuti in alta qualità e senza i rischi legati alla pirateria, come virus e malware.
Le piattaforme legali, dal canto loro, potrebbero beneficiare di un aumento degli abbonati, anche se la sfida principale resta il costo degli abbonamenti: la proliferazione di servizi on demand ha infatti reso necessario sottoscrivere più abbonamenti per accedere a cataloghi diversificati, una delle cause principali della crescita della pirateria.
Matteo Bayre è un esperto di nuovi media e tv digitale, freelance Front Web Developer, SEO Specialist e Web Content Editor. Blogger per passione. Ha una laurea specialistica in Scienze della Comunicazione.