L’introduzione della tv digitale terrestre in Italia non ha mutato, come qualcuno prospettava, il mercato televisivo. Permane il predominio “analogico” del duopolio Rai-Mediaset (negli ascolti e nella raccolta pubblicitaria), sostenuto dalle leggi e dalle barriere erette dai precedenti governi, e i nuovi soggetti, con alcune piccole eccezioni, fanno una gran fatica ad entrare e ad affermarsi.
Ma l’avvento del digitale, oltre a fare arrabbiare milioni di telespettatori italiani, è sinonimo anche di una crescita nei consumi tv. Nei primi 9 mesi del 2011 Nielsen ha evidenziato un sostanzioso incremento del 5% degli ascolti rispetto al 2010. Un dato significativo se si pensa che i consumi tv in Italia sono tra i più alti in Europa. Un aumento di visione dei programmi dettato forse dalla frammentazione dell’offerta e dalle nuove modalità di consumo televisivo. Dati che andranno sicuramente a crescere nel 2012 con la recente diffusione della tv digitale con gli switch-off delle regioni della Liguria, della Toscana, dell’Umbria e ora delle Marche.
A fronte di un calo tra il 4%e il 7% negli ascolti delle emittenti tradizionali generaliste (con l’eccezione di Rai 3 che cresce del 7% e di La7 che continua la sua corsa con 31% di ascolti in più per il 2011), i nuovi canali digitali di Rai e Mediaset fruibili solo dalla nuova piattaforma hanno aumentato gli ascolti, rispettivamente del 70% e del 118% (lasciando poco spazio però alla concorrenza). I principali editori digitali che operano sul digitale registrano un tendenza di crescita negli ascolti: Sky aumenta del 21%, Fox invece è leggera in flessione del 2,8%, ma si deve tenere conto del successo della pay-tv satellitare di Sky che vede crescere del 4,4% il suo parco abbonati, mentre Discovery, forte dello straordinario successo di Real Time (a novembre 2011 è stato l’ottavo canale della tv italiana), fa un grande balzo in avanti con +235%.
Uno studio di Omnicom Media Group e Duepuntozero, presentato ieri a Milano, evidenzia inoltre che chi passa meno tempo di fronte alla tv (non più di 3 ore al giorno) è più attratto dalla novità: si tratta di quel pubblico compreso tra i 25 e i 54 anni (18,8 milioni di persone) che ha voglia di scoprire la nuova offerta digitale. Gli altri più abitudinari (19,4 milioni di utenti), che dedicano anche 8 ore giornaliere alla televisione, un pubblico prevalentemente di donne e anziani, rimangono affezionati ai soliti canali generalisti.
Fonte: Tivù | Italia Oggi