Mediaset ha messo gli occhi sulla raccolta pubblicitaria del nascente canale Serie A TV della Lega Calcio in partnership con MediaPro. Un business da 150-200 milioni di euro.
Ormai manca solo l’ufficializzazione dell’intesa tra la Lega Serie A e la cinese-spagnola MediaPro, pronta a garantire al massim ocampionato di calcio la cifra di 1,28 miliardi di euro all’anno per tre anni per i diritti tv, per lanciare il progetto di creazione di un canale TV tematico dedicato esclusivamente alla Serie A di calcio. E sul mercato c’è già chi sta valutando la reale portata del progetto, le possibili sinergie e i potenziali accordi commerciali di quella che, a partire dalla stagione 2021-2022, dovrebbe rappresentare la novità assoluta per la fruizione delle immagini della Serie A.
Perché mentre i vertici della Lega Calcio, ovvero il presidente Gaetano Miccichè e l’amministratore delegato Luigi De Siervo, stanno trattando con il plenipotenziario di MediaPro, Jaume Roures, per definire gli ultimi dettagli dell’accordo che sarà portato all’approvazione dei club di A alla prossima assemblea di ottobre, ecco che le concessionarie pubblicitarie stanno già valutando la portata economica del progetto.
Secondo quanto si è appreso in ambienti finanziari, il canale Serie A TV dovrebbe garantire un minimo di raccolta stimato in 150-200 milioni all’anno. Una cifra che fa gola a tanti operatori del settore, a partire da quella Publitalia guidata da Stefano Sala, regina incontrastata del mercato italiano con una raccolta annua media superiore ai 2 miliardi di euro.
Al momento non ci sono stati contatti formali tra la Lega Calcio, MediaPro (che in Italia ha come consulenti Marco Bogarelli, già numero 1 di Infront ltaly, e Matteo Mammì, ex Sky Italia) e la concessionaria di Mediaset. Ma è ipotizzabile che nel momento in cui il canale tematico della Serie A diventerà realtà, Publitalia proverà a essere della partita, avendo anche la struttura e l’organizzazione per gestire un simile progetto.
Anche altri competitor italiani, e non sono, concetrati sul dossier. Nei mesi scorsi era circolata l’ipotesi dell’interessamento di Urbano Cairo, proprietario di Rcs Mediagroup, del canale tv La7 e del Torino. Ma l’imprenditore piemontese, uno degli storici operatori del mercato pubblicitario italiano, non sarebbe sul dossier. Anche perché la sua era una posizione contraria o scettica riguardo alla nascita del canale TV della Lega Serie A. Difficilmente potrebbero scendere in campo Sky (ha osteggiato il progetto, che potrebbe creare problemi nel business italiano) o Discovery. Mentre gruppi media come Havas, che fa capo alla Vivendi di Vincent Bolloré, azionista di TIM e Mediaset, potrebbero studiare attentamente il progetto.
Fonte: MF