Mediaset prepara un’altra rivoluzione per le sue testate giornalistiche. Sarà cancellata NewsMediaset e rimarranno solo TG5 e TGcom24. In tre anni saranno tagliati 45 giornalisti.
Mediaset prepara una vasta riorganizzazione della sua offerta informativa. Secondo i piani presentati il 10 novembre ai sindacati interni il riassetto porterà ad avere solo due testate giornalistiche di hard news, TG5 e TGcom24, cancellando NewsMediaset.
La testata TGcom24 garantirà i due notiziari giornalieri per Italia 1, il notiziario sportivo Sport Mediaset per Italia 1, le due edizioni di informazione giornaliera di Rete4, l’offerta editoriale del canale 51 del dtt TGcom24, focalizzato sule hard news con una forte interconnessione sul web, e infine, l’offerta editoriale multipiattaforma in qualità di nuova agenzia sia per i TG sia per VideoNews.
Tutto il lavoro verrà concentrato in due centri di produzione, lo studio 15 di Cologno Monzese e il centro del Palatino a Roma, mentre verranno chiusi i centri di produzione 3 e 4 a Cologno. Se fino ad adesso le testate TG4, TGcom24, Studio Aperto e Sport Mediaset avevano personale di line dedicato, con la nuova organizzazione ci sarà un’unica line trasversale riferita alla testata TGcom24.
Come spiega il documento di Mediaset. consultato da ItaliaOggi, la concentrazione in un unico studio a Cologno, l’implementazione di un flusso produttivo continuo e razionale, l’ottimizzazione dell’organizzazione del lavoro relativa alla line, con l’adozione del modello trasversale, porteranno anche a efficienze che si tradurranno anche in una peraltro ridotta e diluita nel tempo riduzione dell’attuale organico basata sull’uscita su base volontaria di giornalisti prossimi alla pensione. Essi sono stimabili in 45 risorse spalmate nel triennio 2022-24 (quindi la media di 15 all’anno)”.
Non solo, tali uscite consentiranno di attuare un graduale piano di inserimento di giovani giornalisti, che sono stimati in 15 nel triennio considerato. Mediaset comunque si impegna sino a d ora ad attuare il piano “evitando soluzioni traumatiche, escludendo licenziamenti collettivi, cessioni di rami d’azienda, riduzioni di stipendio o di orario di lavoro”.
Fonte: ItaliaOggi