Mediaset punta a raccogliere 115 milioni di euro con la pubblicità trasmessa durante i Mondiali di Calcio 2018 in Russia. Il gruppo ha speso 78 milioni per aggiudicarsi i diritti tv del torneo orfano della nazionale italiana.
Secondo MF-Milano Finanza dall’evento sportivo il Biscione punta a raccogliere 115 milioni di euro con la sua concessionaria pubblicitaria Publitalia, contro i 78 milioni spesi per aggiudicarsi i diritti tv del Mondiale che si disputerà da metà giugno a metà luglio in Russia senza la presenza dell’Italia. Una cifra nettamente inferiore a quelle circolate per l’acquisto di diritti per la Champions League per il triennio 2018-2021, costati complessivamente 800 milioni a Sky Italia, e a quelli ancora in vendita dei match della Serie A, che dovrebbe essere venduti ad almeno 1,05 miliardi l’anno.
La strategia di Mediaset sui diritti sportivi ha quindi virato per a trasmissione in chiaro sulle reti generaliste, dopo aver rinunciato ai diritti di Champions ed Europa League. Poco disposto a spendere anche per il campionato di Serie A, il Biscione deve ancora risolvere il problema della sua Mediaset Premium in crisi e in cerca di un nuovo scopo (la pay-tv ha perso complessivamente un miliardo di euro dalla sua nascita, il 2005). Per questa ragione, come ha riportato nei giorni scorsi il quotidiano d’informazione specializzato Daily Media, la concessionaria Publitalia ha organizzato un roadshow a Roma per cercare di conquistare nuovi clienti. Secondo fonti di mercato interpellate da MF-Milano Finanza, l’obiettivo di Pier Silvio Berlusconi e dell’ad della concessionaria Stefano Sala è arrivare a un target di raccolta complessivo fino a un massimo di 115 milioni, il 47% in più di quanto investito per la più importante manifestazione calcistica e sportivo al mondo che sarà trasmessa in chiaro e sul web.
Ma non sarà facile per il Biscione centrare l’obiettivo, visto che mancherà la nazionale italiana, ovvero il fattore di maggior richiamo per l’evento internazionale. Non per nulla, nei mesi scorsi, era stato il presidente di Utenti Pubblicitari Associati (Upa), Lorenzo Sassoli de Bianchi, a sostenere che l’assenza degli Azzurri avrà un impatto negativo stimato in 70 milioni (approdo in finale compreso) di investimenti in advertising sulla spesa complessiva delle aziende in comunicazione e pubblicità. Ma nonostante l’assenza dell’Italia, Mediaset conta di fare il pieno di ascolti e di advertising contando sul fatto che da metà giugno i palinsesti delle tv generaliste sono già in modalità estiva, e quindi meno aggressivi e magari aggiungendo, oltre alla proposta televisiva, quella radiofonica.
Va però detto che le condizioni generali del mercato in Italia non sono al momento le migliori: a fine novembre gli investimenti totali in pubblicità ammontavano (fonte Nielsen) a 5,63 miliardi, –2.6% rispetto al periodo gennaio-novembre 2016. Il mezzo televisivo, che continua comunque a rappresentare il 60% dell’intera spesa, ha lasciato sul terreno nello stesso periodo il 2,2%. Mediaset, dal canto suo, secondo le stime di mercato, a fine novembre aveva raccolto 1,93 miliari (-1,5%). Mentre nel mese di dicembre la crescita dovrebbe essere stata del 3-5%.
Ma il vero tema ancora tutto da capire è l’inizio del 2018, visto che il 4 marzo ci sono le elezioni politiche che storicamente hanno un impatto negativo sulla raccolta pubblicitaria: le imprese attendono l’esito delle consultazioni prima di definire i propri budget. Così almeno per il primo quadrimestre di quest’anno la spesa in advertising potrebbe rallentare, salvo poi riprendere eventualmente proprio con l’inizio dei Mondiali. Anche se al momento non ci sono proiezioni definitive e stime precise sul buon esito dell’evento, che tipicamente comunque chiama a raccolta un rilevante bacino di telespettatori.
Fonte: MF – Milano Finanza

Matteo Bayre è un esperto di nuovi media e tv digitale, freelance Front Web Developer, SEO Specialist e Web Content Editor. Blogger per passione. Ha una laurea specialistica in Scienze della Comunicazione.