«Siamo pronti a raccogliere la sfida di competere nell’era dei contenuti consumati liberamente su dispositivi digitali», spiega Luigi De Siervo in occasione degli Screenings 2014, a Palazzo Labia di Venezia. La trasformazione del settore commerciale Rai richiederà tre mesi, afferma De Siervo. La nuova struttura si muoverà fra editoria, convenzioni con Stato e pubbliche amministrazioni, commercializzazione di diritti ed edizioni musicali. Con un occhio sempre di riguardo per lo sport, il genere crossmediale per eccellenza: «La Rai è il partner storico del calcio italiano – sottolinea Marco Bogarelli, presidente Infront Italy – avere un partner che rilancia la propria vicazione imprenditoriale è importante». «La nascita del nuovo ente è stata deliberata dal consiglio di amministrazione giovedì – dice Luigi Gubitosi, direttore generale Rai – ed è una sorta di “ritorno al futuro“; una direzione commerciale trasformata in società autonoma può sviluppare una gestione più dinamica e aggressiva, che punta a creare nuove partnership di alto livello e assumere un ruolo di traino per le eccellenze italiane».
Per l’informazione l’Expo 2015 è già materia quotidiana: «E non si tratta di un evento come l’Olimpiade, con il suo pubblico di elezione, gli sportivi, e un contenuto che è chiaro a tutti – osserva Giuseppe Sala, commissario e ad della manifestazione – Non era affatto scontata una adesione così massiccia: la Rai è il partner che ci accompagna nella fase delicata della preparazione definitiva del sito, con la costruzione dei padiglioni e la possibilità di mostrare finalmente anche delle immagini. È un universo da raccontare e spiegare, anche nelle sue criticità, ma senza trascurare di mostrare quanto l’Italia riesce a fare».
Intanto Renato Brunetta, presidente del gruppo di Forza Italia alla Camera, va avanti con la sua particolare battaglia all’insegna della trasparenza della gestione di Viale Mazzini e con un’interrogazione al presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, Roberto Fico, chiede al presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, e al direttore generale, Luigi Gubitosi, «di fare piena luce sulle 12 nomine di dirigenti apicali fatte 2013, e sulle 2 di questo inizio 2014».
Sotto tiro le nomine fatte nel 2013 «Camillo Rossotto, ex dirigente Fiat, è ora direttore Finanza e Pianificazione Rai; Gianfranco Cariola, Direttore Internal Auditing Rai; Alessandro Picardi, ex dirigente in Wind e Alitalia, ora Direttore Relazioni Istituzionali e Internazionali Rai; Costanza Esclapon, ex Alitalia, ex Wind, è ora Direttore Comunicazione e Relazioni Esterne Rai; Adalberto Pellegrino, ex Wind, è ora vice Direttore Generale della Rai e fa parte dello staff personale del DG Gubitosi; Francesco Spadafora, Affari Legali; Caterina Stagno, responsabile di RaiExpo 2015; Fabio Di Iorio, autore tv, nominato capostruttura di Rai 2; Claudio Fasulo, autore tv e ora nominato capostruttura di Rai 1; Monica Caccavelli, Affari Legali Rai; Francesco Piscopo, dg Rai Pubblicità; Michelangelo Schiano di Cola, ex Alitalia ed ex ENI, ora all’Internal Auditing Rai».
E anche quelle più recenti del 2014: «Ambrogio Michetti, proveniente dalla società di consulenza McKinsey, e ora allo Sviluppo strategico Rai, e Antonio Melchionna, ex Direttore risorse umane di Unilever Italia, attuale vice Direttore risorse umane Rai». Brunetta vuol sapere «quali esigenze abbiano motivato la stipula di contratti dirigenziali a tempo indeterminato di così alto valore, e se i vertici Rai non ritengano opportuno rendere noti i curricula e i compensi lordi di tutti i dirigenti Rai di prima e fascia».
Fonti: primaonline.it | ilsole24ore.com
Matteo Bayre è un esperto di nuovi media e tv digitale, freelance Front Web Developer, SEO Specialist e Web Content Editor. Blogger per passione. Ha una laurea specialistica in Scienze della Comunicazione.