Canone Rai, un nuovo emendamento del governo alla Legge di Stabilità congela la tassa più odiata dagli italiani.
Secondo questo emendamento approvato oggi il costo del canone Rai per il 2015 non dovrà superare quello del 2014 (113,50 euro l’anno). Slitta quindi, forse, al 2016 l’entrata in vigore delle nuove norme sull’abbonamento della tv pubblica, che prevedono un costo inferiore (65 euro in media), flessibile e misurato in base al reddito e alla capacità di spesa delle famiglie (indice Isee), e soprattutto l’ingresso del sistema di pagamento attraverso la bolletta elettrica, che cambierebbe profondamente la logica dell’imposta nata nel lontano 1938!
Si passerebbe infatti dall’obbligo di pagamento per il possesso di un apparecchio radiotelevisivo, alla titolarità di una qualsiasi utenza elettrica, prendendo per scontato che ogni cittadino sia in possesso di una apparecchiatura elettronica in grado di ricevere segnali radio e tv, compresi dunque computer, tablet e smartphone.
La modifica alla tassa più odiata ha incontrato però sulla sua strada vari ostacoli di persorso, tra i quali: l’obbligo di pagamento per le seconde case; dubbi sulla privacy degli utenti, sulle modalità di riscossione e sui costi attraverso la bolletta dell’energia elettrica sollevati tempo fa dal presidente dell’Autorità per l’energia Guido Bordoni. Le nuove norme secondo Adusbef, Codacons e Federconsumatori sarebbero illegali perchè costrigerebbero anche le famiglie e i cittadini che non hanno la televisione a casa a pagare il canone Rai, e trasformerebbero le aziende dell’energia in esattori.
Fonti: lastampa.it | adnkronos.com