E’ quanto emerge dallo studio IT Media Consulting sul “Mercato televisivo in Italia 2013-2015” in uscita il 3 dicembre. Lo rende noto il Sole 24 Ore, aggiungendo che nel 2013 si dovrebbero raggiungere 7,729 miliardi di ricavi complessivi che saliranno a 7,9 miliardi nel 2014 e 8,1 miliardi nel 2015.
A trainare la ripresa, secondo il report, sarà Internet e l’offerta a banda larga degli Ott, grazie alla crescente competizione multi-dispositivo e multi-piattaforma che si sta manifestando nel settore dei contenuti audiovisivi e che impone pertanto, anche ai broadcaster, la necessità di rinnovarsi per competere con nuovi e vecchi concorrenti. Mediaset e Sky infatti sono particolarmente attivi sul fronte dei servizi Ott per diversificare il business e acquisire un vantaggio competitivo su possibili nuovi entranti. Il Biscione è pronto al lancio di Infinity. Sky dal canto suo guarda all’esperienza inglese di BSkyB e prepara il lancio di Sky River.
Pur con la forte riduzione degli investimenti, la pubblicità torna a essere la prima risorsa del mercato a partire dal 2014. Il 2013 registra ancora di forti perdite attorno alle due cifre. Nei prossimi due anni crescerà però del 4,1% annuo. Si assiste in generale a un trasferimento delle risorse sugli Altri Operatori, grazie soprattutto alle nuove offerte via broadband e allo sviluppo dei canali tematici nel digitale terrestre.
Nel 2013 gli operatori hanno perso ricavi per 307 milioni (-4%) ma nel 2014 e 2015 è attesa una crescita del 2,5% annuo. In effetti, guardando alle quote di mercato dei principali operatori televisivi, si evidenzia come Mediaset, Rai e Sky Italia si spartiscano nel 2013 il 99% del mercato complessivo. Ma rispetto al passato ci sono alcune novità. Sky si conferma sempre come il principale attore, con il 35% del mercato nel 2013 e il 33% nel 2015. Rai e Mediaset si manterranno stabili, con il 30% di quota di mercato ciascuno. A crescere maggiormente, saranno invece gli Altri Operatori, che arriveranno a detenere una percentuale pari al 7% del mercato a fine 2015, in forte crescita rispetto al 5% del 2013.
La pay-tv crescerà anche se di poco nel complesso (+0,7% nel triennio), confermandosi comunque risorsa primaria della televisione, con circa il 38% del totale, pur scendendo di un punto percentuale rispetto al 2013. Ne consegue che, a livello di quote di mercato, il canone, il cui valore è determinato in via amministrativa e non legato a variabili di mercato, ridurrà leggermente il suo peso percentuale sul totale delle risorse, passando dal 23% del 2013 al 22% a fine 2015.
Fonti: Il Sole 24 Ore | itmedia-consulting.com
Matteo Bayre è un esperto di nuovi media e tv digitale, freelance Front Web Developer, SEO Specialist e Web Content Editor. Blogger per passione. Ha una laurea specialistica in Scienze della Comunicazione.