Nuova tappa della diffusione del digitale terrestre: eccoci giunti nella regione della capitale d’Italia. Dal 16 novembre fino al 30 novembre saranno definitivamente spenti i segnali analogici tv nel Lazio, esclusa l’area di Viterbo. Lo switch-off verrà eseguito in vari passi che coinvolgeranno cinque macroaree.
Elenco dei comuni classificati per provincia da laziodigitale.tv:
- Provincia di Roma
- Provincia di Frosinone
- Provincia di Rieti
- Provincia di Latina
- Provincia di Viterbo
- Provincia di Terni
- Provincia del L’Aquila
La lista dei comuni del Lazio con date e mappe da decoder.comunicazioni.it:
- 16 novembre: città di Roma e provincia (pdf)
- 17-18 novembre: provincia di Roma(pdf)
- 19 novembre: città di Frosinone e provincia (pdf)
- 20 novembre: provincia di Frosinone (pdf)
- 21 novembre: alcuni comuni in provincia di Roma e di Frosinone (pdf)
- 23 novembre: provincia di Rieti (pdf)
- 24 novembre: città e provincia di Rieti (pdf)
- 25 novembre: provincia di Latina (pdf)
- 27 novembre: provincia di Latina e isole Ponzane (pdf)
Lunedì 16 novembre sarà una data fondamentale della transizione nazionale al dtt, perchè sarà coinvolta l‘area metropolitana più estesa finora raggiunta dalle frequenze digitali, che raccoglie più 2 milioni e 700 mila abitanti, che sommati all’intera utenza della provincia di Roma ammontano a più di 4 milioni di potenziali telespettatori. Il passaggio al digitale terrestre della regione laziale interesserà più di 350 comuni con l’esclusione di alcuni comuni della provincia di Viterbo. Saranno interessati anche otto comuni della provincia dell’Aquila: Balsorano, Carsoli, Oricola, Pereto, Rocca di Botte, San Vincenzo Valle Roveto, Sante Marie e Montereale.
Numero verde del Ministero per informazioni e proteste : 800.022.000.
Siti utili (ma spesso di poco aiuto):
http://www.laziodigitale.tv | http://www.dgtvi.tv/ | http://www.decoder.comunicazioni.it/
Intanto la Rai, il consorzio DGTVi e il Ministero per lo sviluppo economico pensano di accelerare il processo di transizione digitale. Per evitare i gravissimi disagi riscontrati in Piemonte e in parte anche in Trentino, si sta pensando di spegnere l’analogico entro la fine del 2010 in un grande macroarea che coinvolgerebbe tutto o quasi il nord Italia. Le gravi mancanze dell’Agcom e del Ministero hanno causato i disservizi e le interferenze nelle frequenze tra le zone dove è stato attivato il sistema a Single Frequency Network e dove invece sono state lasciate le vecchie emissioni dei canali.
Il piano potrebbe ritardare le date di switch-off previste in calendario per programmare ed eseguire qualche mese dopo uno switch-off totale del nord. Lo spegnimento sincronico del segnale analogico in più regioni farebbe attivare contemporaneamente tutte le trasmissioni in isofrequenza (che permettono la diffusione dello stesso segnale da più luoghi mantenendo la stessa frequenza) in una grande area geografica che comprenderebbe Piemonte orientale e Lombardia (previsto per il primo semestre del 2010), ma anche Liguria, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Emilia Romagna (previsto per il secondo semestre del 2010).
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