Scoppia un nuovo caso nel fantastico mondo della tv digitale terrestre. Il Tar del Lazio blocca la liberazione delle frequenze tv da sottrarre alle tv locali e da assegnare alle compagnie telefoniche. Nello specifico il tribunale amministrativo ha congelato l’attribuzione delle misure compensative finalizzate al volontario rilascio di porzioni di spettro funzionali alla liberazione delle frequenze nella banda 790-862 MHz.
Con tre differenti provvedimenti cautelari, i giudici amministrativi hanno infatti sospeso il decreto del ministro dello sviluppo economico varato lo scorso 23 gennaio che dava il via libera all’assegnazione dei canali 61-69 UHF, regolarmente acquistati dalle telco nell’asta LTE pubblica del settembre scorso (che ha fruttato allo stato 3,9 miliardi di euro), decreto che assegnava alle emittenti locali 175 milioni di indennizzi per lasciare volontariamente i multiplex digitali occupati.
Si blocca quindi il procedimento di liberazione dei 9 canali, da destinare ad uso della banda larga mobile (secondo imposizione dell’UE), che ha suscitato tantissime polemiche in questi anni, tra accuse di discriminazione del settore tv locale e critiche sulle somme e le modalità dei rimborsi. Le associazioni Aeranti-Corallo e FRT, affermano che tale decisione conferma l’erroneità delle scelte normative operate in ordine alla transione al digitale terrestre. Ed evidenziano inoltre che a fronte di una situazione assolutamente incerta di disponibilità frequenziali non sono state ancora rese note le modalità per l’assegnazione definitiva dei diritti di uso nelle regioni già digitalizzate al 31 dicembre 2010.
Inoltre il ritardo nella pubblicazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico dei decreti di fissazione delle date relative agli switch-off 2012 e il ritardo nella emanazione da parte della Agcom del piano di assegnazione delle frequenze per le regioni Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, con conseguente ritardo nella emanazione da parte del Ministero dei bandi per l’assegnazione dei diritti di uso delle frequenze e per l’attribuzione delle numerazioni LCN impedisce, a parere di Aeranti-Corallo e della Associazione Tv Locali Frt, di effettuare la transizione nelle suddette regioni nei tempi calendarizzati.
Nei giorni scorsi le stesse associazioni hanno notificato al Ministero un atto di diffida al rispetto delle norme e stanno valutando un ricorso giudiziale. Intanto la sospensione dell’esproprio dei canali e della conseguente emanazione degli indennizzi è stata disposta fino all’udienza collegiale del 18 aprile prossimo.
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