L’altro ieri il duro comunicato dell’associazione delle tv private e locali FRT in merito alle iniziative del Governo in materia di frequenze, che lamentava anche la mancanza di qualsiasi consultazione prima delle decisioni e che minaccia di boicottare i prossimi Switch-off del sud Italia.
Ora tocca ad Aeranti-Corallo (altra associazione che rappresenta più di 600 radio e tv locali) che si schiera sulla stessa linea di forte critica e chiede chiarimenti al ministro Passera, lanciando un altro analogo avvertimento: «in caso di passaggio delle frequenze a 700 Mhz alla telefonia mobile, lo Switch-off dell’analogico in sei regioni del Sud, in particolare in Sicilia e Puglia, sarebbe impossibile per mancanza di risorse frequenziali e implicherebbe lo spegnimento di centinaia di emittenti».
Nella riunione delle Task Force delle aree tecniche di prossima digitalizzazione svoltasi il 31 gennaio presso il Ministero dello Sviluppo Economico è emersa l’ipotesi che l’Italia sostenga nell’ambito dei lavori della World Radio Communication Conference 2012 (WRC-12) in corso a Ginevra, l’attribuzione della banda 700 MHz (canale 50-60 UHF) per servizi di larga banda in luogo della attuale attribuzione per la radiodiffusione televisiva digitale terrestre. Al riguardo l’avv. Marco Rossignoli, coordinatore Aeranti-Corallo, ha dichiarato: «Tale ipotesi se trovasse attuazione comporterebbe una ulteriore gravissima riduzione degli spazi frequenziali per le Tv locali, già enormemente penalizzate, rispetto all’analogico, a seguito della attribuzione dei canali 61-69 UHF alla comunicazione mobile di larga banda e alla attribuzione di sei canali al beauty contest, ora sospeso. È evidente che in mancanza delle frequenze della banda 700 MHz non sarebbe certamente più possibile realizzare lo switch-off nelle aree ancora da digitalizzare dove, già allo stato (in particolare in Sicilia e Puglia) le frequenze sono particolarmente scarse». «Auspichiamo – ha concluso Rossignoli – che il Ministro Passera voglia al più presto chiarire la problematica aprendo anche un tavolo di consultazione e di confronto su tutti i temi radiotelevisivi all’ordine del giorno del calendario ministeriale. La mancanza di confronto di questi ultimi mesi è infatti divenuta inaccettabile».
La querelle sulle frequenze nasce dalla proposta, avanzata a Ginevra dai rappresentanti del governo italiano, di attribuire i 10 canali della banda a 700 MHz alla banda larga mobile (esattamente come quelli già venduti della banda 800 MHz), che sarebbe partita da Roberto Sambuco, già capo del dipartimento per le Comunicazioni con il ministro Paolo Romani e riconfermato da Corrado Passera. Un’indicazione aspramente criticata dalle emittenti televisive, ma attaccata anche dagli operatori di telefonia mobile, che hanno già speso complessivamente 3,9 miliardi di euro per l’acquisto delle frequenze del dividendo digitale esterno (canali 61-69 UHF), il cui valore sarebbe pesantemente svalutato dall’eventuale liberazione delle frequenze aggiuntive dei 700 MHz.
Anche il Coordinamento Associazioni Radio Tv- CARTv in una lettera aperta consegnata al ministro Passera chiede di sedere «al tavolo delle concertazioni». In caso contrario «continueremo la nostra legittima lotta nelle competenti sedi. Il Tribunale Amministrativo, su nostro ricorso – afferma il CARTv -, ha già smontato in mille pezzi la delibera sulla numerazione del telecomando promulgata dalla cosiddetta Autorità Garante delle Comunicazioni in concerto con il passato Governo».
Il ministero dello Sviluppo Economico comunque non ha smentito l’ipotesi di passaggio dei 10 canali della banda 700 MHz alla telefonia mobile. E Aeranti-Corallo auspica una reazione formale al più tardi entro la prossima settimana. Intanto per il prossimo lunedì le emittenti televisive sono state convocate al dipartimento per le Comunicazioni per un confronto.
Fonti : millecanali.it | corrierecomunicazioni.it
cioè nn ,ho capito bene , oltre la banda a 800 mhz ,tolgono ANCHE quella a 700 mhz ?
20 canali per i telefonini ? ma a che serve tutto sto spettro per 4 operatori mobili? vorrei chiarimenti ……
Ciao andrea B.,
in questi giorni si sta svolgendo a Ginevra la Conferenza mondiale sulle radiocomunicazioni (WRC-12) organizzata dall’ITU, dove 150 nazioni discutono dei regolamenti sull’uso dello spettro radiolettrico. La tendenza generale in tutto il mondo è e sarà sempre più quella di sfruttare le frequenze utili per le comunicazioni della banda larga mobile, in modo che ogni dispositivo possa connettersi alle reti e trasmettere dati in ogni luogo e in mobilità. Nel WRC si sta affrontando la problematica della cosiddetta scarsità dello spettro, dato che i mercati esigono sempre più connesioni mobile, ma le risorse frequenziali sono limitate e occupate da altri servizi.
In Europa, il Radio Spectrum Policy Program (RSPP) ha individuato la necessità di mettere a disposizione dei servizi mobili a banda larga 1200 MHz di spettro entro il 2015 ma ancora poco più della metà è stata liberata, nella banda 2,6 GHz, ma anche nei 2100 MHz, 1800 MHz e 900 MHz per i nuovi servizi a banda larga mobile LTE. Sempre secondo l’UE entro la fine del 2015 bisogna trovare ulteriori 500-600 MHz di spettro. Ma ancora lo spettro messo a disposizione non basta e si cercano spazi sulla banda L a circa 1400MHz, attualmente usata per le trasmissioni satellitari e in tecnologia terrestre DAB; sulla banda MSS per i servizi mobili satellitari a circa 2 GHz; la banda 2300 MHz TDD, già concessa in licenza in India e in attesa di autorizzazione in Cina ma indisponibile in Europa; sulle bande 3400-3600 MHz che sono state autorizzate ma restano inutilizzate in molti paesi europei. Le risorse di spettro si cercano anche sui ‘white spaces’ della Tv nelle bande inferiori a 700 MHz.