Ei Towers (Mediaset) ristruttura il debito per le antenne Wind. Lo scrive il Corriere della Sera spiegando che i tempi sono ridotti all’osso, visto che le proposte vincolanti per il portafoglio di torri Wind andranno presentate entro il 15 dicembre a Banca Imi e Hsbc, gli advisor ingaggiatidalla compagnia che batte bandiera Vimpelcom.
E in effetti negli uffici di Ei Towers e del suo azionista al 40% Mediaset si lavora a pieno ritmo per mettere assieme la struttura finanziaria dell’offerta. Così, nel mosaico da comporre per competere con le offerte concorrenti di F2i-Providence, Abertis e American tower, è entrato anche un altro tassello. Per nulla secondario, prosegue il giornale spiegando che Ei Towers ha messo al lavoro Unicredit, Citi e Bnp Paribas per studiare il riacquisto del bond di aprile 2013 da 230 milioni che contiene una clausola di “trigger event”.
La società nata dalla fusione Dmt ed Elettronica industriale ha un rating investment grade che perderebbe se dovesse indebitarsi per cifre importanti nell’offerta Wind. Se la compagnia di torri broadcasting e tlc vincesse la gara per le antenne Wind dovrebbe
ricomprarsi il vecchio bond ormai penalizzato dalla citata clausola e sostituirlo con una nuova emissione high yield magari di importo maggiorato.
Ei Towers può andare a leva fino a oltre 500 milioni restando entro 2,5 volte il rapporto debito-ebitda. Sommando anche il reddito
garantito dalle torri Wind, l’operazione è alla portata, seppure con un impegno notevole. La società ceduta da Naguib Sawiris a Vimpelcom ha messo in palio 6.300 siti di antenne per un valore stimabile in almeno 700 milioni.
Una volta selezionate le due offerte migliori, conclude il giornale, potrebbe proporre in asta secca ulteriori 1.700 torri facendo lievitare il valore lordo a oltre 800 milioni di euro e mantenendo per sè una quota del 15-20.
Fonte: MF-DJ | Corriere della Sera