La Lega Calcio ha valutato ieri il progetto del nuovo canale Tv della Serie A proposto dagli spagnoli di MediaPro. Un piano che assegnerebbe ai club per i diritti tv della Serie A almeno 1,2 miliardi l’anno.
Nell’assemblea di ieri le società hanno analizzato il dossier sulla vendita dei diritti tv della Serie A per il triennio 2021-24 e chiesto in particolare di valutare l’impatto che avrebbe la creazione di un nuovo canale Tv alla luce del business plan avanzato da MediaPro. Gli spagnoli garantirebbero un minimo di 1,2 miliardi di euro a stagione per i club con annessi 55 milioni per gli archivi e un budget di 78 milioni per la produzione e la distribuzione del canale. Oltre questa soglia di ricavi scatterebbe la remunerazione per MediaPro (circa 90 milioni) e oltre questo livello di revenue il surplus andrebbe al 75% alla Lega e al 253 a MediaPro.
Il colosso spagnolo-cinese e la Lega Serie A stanno lavorando per concludere un nuovo tipo di accordo e nel frattempo vorrebbero chiudere definitivamente il contenzioso per la caparra di 64 milioni non restituita dalla Lega Calcio nell’ultima asta sui diritti tv, quando MediaPro non rispettò le tempistiche degli adempimenti prescritti dall’accordo.
Il progetto di Lega Tv deve essere sicuramente approfondito come business model con la vendita diretta ai consumatori ovvero con la vendita dei vari pacchetti agli operatori, broadcaster, OTT o telco, ma anche in relazione all’obbligo di vendita dei diritti tv attraverso un bando pubblico che impone la Legge Melandri. La legge consente di procedere con altre opzioni come quella del canale solo nel caso in cui l’asta non vada a buon fine.
MediaPro si appellerebbe però all’articolo 13 della legge Melandri che «nel rispetto dei principi di libera concorrenza e nei limiti delle disposizioni comunitarie», permette all’organizzatore della competizione (la Lega) di «realizzare una propria piattaforma, previo ottenimento dell’occorrente titolo abilitativo, ovvero realizzare prodotti audiovisivi e distribuirli direttamente agli utenti, attraverso i canali tematici ufficiali ovvero attraverso un proprio canale tematico, accedendo ai necessari servizi tecnici e commerciali a condizioni eque, trasparenti, non discriminatorie e orientate ai costi».
A ogni modo è facile prevedere l’opposizione in primis di Sky Italia, con disputa legale nel caso di ricorso diretto a questo strumento. È il motivo per cui la Lega procederà con ogni probabilità; un bando da concludere entro Natale. Con la differenza rispetto al passato di sancire con MediaPro (sempre che l’Assemblea aderisca alla proposta) già in anticipo il percorso del canale qualora la gara aperta agli operatori dovesse dare esito negativo.
Fonte: Il Sole 24 Ore