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Diritti TV Serie A: ecco come i club si dividono gli introiti nel 2024

La Lega ha definito la ripartizione dei proventi per la stagione 2023-24. Per la prima volta, una parte, seppur minima, viene distribuita in base all’utilizzo dei giovani calciatori.

Fonte gazzetta.it

L’Inter ha superato i 100 milioni di euro, seguita da Milan e Juventus con 87 milioni ciascuna. La classifica finale del campionato si riflette nella distribuzione dei diritti TV della Serie A 2023-24, secondo un documento interno della Lega ottenuto dalla Gazzetta dello Sport. Tuttavia, le posizioni cambiano al di sotto delle prime tre: Roma, Napoli e Lazio ricevono più delle “sorprese” Atalanta e Bologna, che le hanno superate sul campo. Questo perché il sistema di distribuzione delle risorse audiovisive della Lega si basa su vari criteri.

Marco Iaria della Gazzetta dello Sport spiega bene come funziona questo meccanismo. Tutto deriva dalla Legge Melandri del 2008. Dall’incasso totale vengono sottratti il contributo ad Agcom, la mutualità verso le categorie inferiori, il movimento di base e il paracadute per le retrocesse. Nell’ultimo anno, le risorse nette distribuite ai 20 club sono state quasi 1,1 miliardi di euro, precisamente 1072 milioni, 54 in più rispetto alla stagione precedente.

Per la prima volta, nel 2023-24 è stato applicato un nuovo criterio, quello dei minuti giocati dai giovani calciatori, introdotto nel 2019 ma mai utilizzato prima: rappresenta l’1,1% del totale, pari a 12 milioni. La distribuzione avviene così: 50% in parti uguali; 28% in base ai risultati sportivi, di cui il 14% in base alla classifica (11,2%) e ai punti (2,8%) dell’ultimo campionato, il 9,33% in base ai risultati degli ultimi 5 campionati e il restante 4,67% secondo i risultati storici dal 1946-47; 22% in base al “radicamento sociale”, rappresentato per il 12,54% dagli spettatori paganti certificati Siae, per l’8,36% dall’audience media delle dirette TV e per l’1,1% dal minutaggio dei giovani.

Nella scorsa stagione l’Inter ha incassato 101 milioni. Anche la Juventus nel triennio 2015-18 arrivo a questo incasso, grazie al vecchio sistema di ripartizione che premiava il grande bacino d’utenza bianconero. Da qualche anno la Juve ricava dai diritti tv cifre sotto i 90 milioni, più o meno come il Milan. Roma, Lazio e Napoli si attestano tra i 71 milioni e i 66 milioni di ricavi, sopra Atalanta (60), Fiorentina (59) e Bologna (56).

La DEA, fresca vincitrice della UEFA Europa League, ha guadagnato circa 10 milioni in più rispetto al 2022-23, e ha ottenuto anche il bonus dell’1,1% per il maggior utilizzo dei giovani (1,2 milioni). Seguono a quota 47 milioni troviamo Genoa e Torino. Chiudono la classifica Empoli, Frosinone e Salernitana, con cifre tra 33 e 31 milioni. Il rapporto tra il primo e l’ultimo club è di 3,25 a 1: l’Inter incassa più del triplo rispetto a Frosinone e Salernitana. Nel 2017-18, ultima stagione prima della riforma Melandri, il rapporto era di 4,4 a 1. La forbice si è quindi ridotta, anche se rimane lontana dai modelli “democratici” della Premier League (1,6 a 1) e della Bundesliga (2,4 a 1).

Fonte: gazzetta.it