Venerdì 16 settembre verranno aperte, nella sede della Lega Calcio a Milano, le buste di offerta per la vendita dei diritti tv del triennio calcistico 2012-2015. Una data fondamentale per la sopravvivenza del sistema calcio italiano, che dipende quasi esclusivamente dagli incassi miliardari in arrivo dalle televisioni. Merchandising, vendita di biglietti e abbonamenti e sponsorizzazioni costituiscono infatti solo il 20% dell’interno fatturato.
Ma c’è il rischio (a dire il vero calcolato, data la crisi economica del pallone) che molte licenze di trasmissione delle immagini tv di partite, interviste, highlights, rimangano invedute, come già accade attualmente per i diritti sul digitale terrestre di 8 squadre del campionato di Serie A (ex-Dahlia Tv) di questa stagione appena iniziata.
La Lega di A ha cercato di costruire un bando d’asta con offerte ad hoc (per ogni pay-tv e televisione) con qualche sconto che non porti al ribasso il prezzo dei diritti. L’advisor Infront ha promesso un minimo garantito di 2,8 miliardi di euro: ma la speranza dei club di Serie A è di arrivare o superare ai 3 miliardi complessivi di incassi. Per il primo anno, 2012, il bando prevede come prezzo minimo 966,20 milioni ai quali andranno aggiunti quelli che arriveranno dalla vendita dell’archivio dei club (forse per 50 milioni), dei diritti esteri (100 milioni) e della Coppa Italia (20-25 milioni). E’ quasi certo che Sky farà la sua parte, offrendo 558 milioni per il primo anno, mentre Mediaset dovrebbe acquistare i diritti del digitale terrestre per le prime 12 quadre (costo 259 milioni), rinunciando, almeno per ora, a quelli (costo 67 milioni) delle altre otto squadre. Ben 57 partite in esclusiva del campionato, che rimarrebbero quindi sul mercato.
E infatti permane il problema della suddivisione dei pacchetti in vendita per un terzo ipotetico competitor del mercato pay-tv, ora sguarnito per il fallimento di Dahlia Tv. Mediaset Premium potrebbe aprire una trattativa privata con la Lega per acquistare i diritti sul digitale terrestre delle partite delle 8 squadre rimanenti, ma potrebbe giocare pesantemente sul prezzo degli stessi, un giochino già riuscito per i diritti tv della Serie B. Ecco che allora potrebbe spuntare il progetto del canale televisivo della Lega Calcio. Come riporta La Repubblica, le regole prevedono infatti che le società di Serie A possano costituire una propria tv, solo nel caso che i diritti rimangano invenduti.
Oltre a Mediaset, anche la Rai venerdì prossimo potrebbe non fare la sua offerta: il digitale in chiaro costa, prezzo minimo, 25 milioni (più 3,20 milioni per la piattaforma radiofonica). Martedì si riunirà un cda Rai per decidere forse, come nello scorso anno, l’avvio di una trattativa privata. Ma la Rai, che non può rinunciare al calcio (con i programmi storici come 90° minuto o la Domenica Sportiva, e alla radio con Tutto il calcio minuto per minuto), agevolata anche dai calendari del campionato definiti dalla Lega, alla fine acquisterà il pacchetto di diritti. La tv pubblica invece potrebbe concorrere con Mediaset per le licenze della Coppa Italia dove la Lega spera di portare casa il doppio del passato (circa 20-25 milioni).
Fonte : repubblica.it
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