La crisi del calcio italiano prosegue la sua ascesa, tra scioperi e scandali, verso il nodo cruciale della vendita dei diritti tv dei prossimi campionati di Serie A (stagioni 2012/2015), che ora (ma non è una novità) si incrocia con l’onnipresente conflitto di interessi berlusconiano.
«Si vuole fare un regalo a Mediaset e a Berlusconi. Il calcio italiano sta per fallire perchè Infront ci sta consigliando di vendere i nostri diritti per i tre anni successivi alla fine del prossimo anno a prezzi che non ci permetteranno di competere più in Champions League, di aumentare le nostre entrate, e quindi facciamo dei grossi passi indietro per fare un favore a Berlusconi perchè si cerca di vendere a Mediaset ad un prezzo bassissimo perchè l’emittente non riuscirebbe a fare proseliti con il digitale terrestre. Perchè devo svendere oggi quello che dovrebbe andare in onda tra un anno e mezzo?». Lo ha affermato Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, uscendo dalla sede della Lega Calcio di Serie A, dove l’assemblea si è riunita oggi per discutere anche dei diritti audiovisivi per il campionato di Serie A post 2012.
L’attacco che il presidente del Napoli fa è diretto a Infront, l’advisor identificato per vendere i diritti televisivi del campionato di calcio di Serie A. «Oggi come oggi – continua De Laurentiis – in parte per la Legge Melandri, in parte per favorire Mediaset, noi grazie ad Infront abbiamo un nostro advisor che ci gioca contro e ci vuol far fare un contratto che ci blocca per tre anni fra un anno. Ma aspettiamo tra un anno che succede, no? Soltanto Mediaset e Sky ci devono essere? La cifra che ci è stata proposta è di poco superiore (si presume intorno ai 1,4 miliardi di euro). Ma poi con quali garanzie? Abbiamo visto che le garanzie di Dahlia, che non ci sono state date, ci sono costate almeno 60 milioni di euro. Si sta parlando di tutti i diritti, digitale terrestre e satellite: per Sky, per esempio, finisce quella impossibilità di comprare che gli aveva imposto Bruxelles. Bisogna che ci sediamo con Petrucci, Abete, Berlusconi e che facciamo le persone serie e pensare al futuro dell’Italia. Non si può sempre fare il gioco delle tre carte. Ora bisogna avere il coraggio di fare tabula rasa e di ripartire da galantuomini».
Nel 2009 le politiche e le strategie della Lega Calcio, che favorirono Mediaset nell’acquisizione dei diritti tv della partite di Bologna, Palermo e Fiorentina, causarono indirettamente (o forse no) l’emorragia di abbonati della pay-tv allora concorrente Dahlia Tv, che inevitabilmente nel febbraio del 2011 fu costretta a chiudere i battenti. Ora la storia sembra potersi ripetere, ma stavolta la chiusura minaccia tutto il ricco mercato del pallone.
Fonte: MF – Dow Jones
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