Il processo di avvio del digitale terrestre in Puglia è partito il 18 maggio e, ufficialmente, terminato il 5 giugno. Un «cambiamento epocale» che ha causato grossi disagi agli utenti telespettatori.
Luigi Laporta, 50enne barlettano «abbonato da sempre alla televisione di Stato», ha addirittura coniato un acronimo «Rimane Ancora Innevata ». Lui, al pari di tantissime altre persone (che ci scrivono al quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno), ogni giorno e notte combatte una battaglia – armato di vari telecomandi – contro i canali di mamma Rai e di altre emittenti che ancora continuano ancora a non vedersi chiaramente. Insomma l’estate del 2012 sarà ricordata oltre che per il caldo asfissiante anche per questo lento e problematico passaggio al digitale terrestre.
Un passaggio storico che se è vero che sta rivoluzionando la fruizione del mondo delle televisioni al momento, oramai da troppo tempo, è ancor più vero che sta facendo saltare i nervi a causa di disservizi che aumentano ogni giorno. Insomma quello che vorresti vedere puoi solo immaginarlo. Eppure sono già trascorsi vari mesi dal passaggio avvenuto lo scorso fine maggio. «La tv digitale terrestre, o si vede perfettamente o non si vede proprio! Quando si parla di tv digitale, si usa sempre questa affermazione per indicare il miglioramento della qualità dell’immagine televisiva. In realtà l’affermazione può essere fuorviante per i non addetti ai lavori, in quanto proprio per la sua natura il segnale tv digitale, o meglio l’immagine, verrà ricostruita perfettamente sul televisore fino a che il segnale avrà una qualità (in antenna) sufficiente, anche vicino alle condizioni più critiche, sotto una certa soglia. Invece il decoder (o il tv) non riesce a ricostruire l’immagine a causa dei troppi disturbi e quindi l’immagine non si vede», chiarisce l’ingegnere pugliese Ruggiero Digiorgio, product manager della Auriga.
«Le cause dei problemi di ricezione inerenti i canali Rai ed altri in Puglia possono essere molteplici. In primo luogo, l’esperienza degli switch-off avvenuti prima del 2012 insegna che la gran parte dei problemi di ricezione segnalati dall’utenza sono riconducibili a puntamenti non ottimali delle antenne. Altra concausa potrebbe essere anche l’utilizzo di numerose antenne di scarsa qualità», prosegue Digiorgio.
«Per quanto riguarda la ricezione Rai un’altra causa (ma questa è molto tecnica) di malfunzionamento è quella dovuta agli echi (o meglio interferenze in digitale) dovuti alla ricezione dello stesso segnale da 2 o più postazioni (ecco perché è importante il buon puntamento) che in alcuni casi possono compromettere la ricezione del segnale (il decoder o tv vede 2 segnali simili, sulla stessa frequenza, non sincronizzati e non sa decidere qual è quello giusto e quindi non aggancia). Il fenomeno echi può essere risolto in primis dallo stesso operatore (Rai) se il problema è la scarsa sincronizzazione dei ripetitori, intervendo sugli stessi e sistemando potenza e parametri di trasmissione, ma ci saranno sempre zone in cui non è possibile evitare sovrapposizione (vedi provincia Barletta Andria Trani che riceve il segnale da Monte Caccia -Spinazzola – e Monte Sambuco – Pietra Montecorvino – ed altre situazioni sul territorio pugliese)».
«Aggiungo che se proprio ci si trova in una zona di scarsa copertura, si può optare per la ricezione dei canali nazionali tramite satellite (grazie alla piattaforma gratuita Tivù Sat) dotandosi di una parabola (va benissimo quella di Sky se già montata) e di un decoder con scheda apposita Tivù Sat (la scheda serve a decriptare i segnali e non prevede un costo di abbonamento) richiedibile direttamente in Rai». Aiuti fiscali? «A proposito della revisione degli impianti di antenna, soprattutto quelli centralizzati, va sottolineato che il recente decreto legge “Salva Italia” contiene importanti agevolazioni per tutti gli impianti tecnologici, e prevede anche per gli impianti di ricezione tv, nuovi o ristrutturati, la detrazione fiscale del 50% da parte dei condomini per i lavori che verranno eseguiti entro Giugno 2013».
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno