L’associazione italiana per lo sviluppo del digitale terrestre DGTVi afferma con decisione che non sarà ammesso alcun ritardo o rinvio per quanto concerne gli switch-off del digitale terrestre programmati in autunno nel Nord Italia.
Il consorzio che rappresenta i maggiori operatori della tv italiana (Mediaset, Rai, Ti Media, FRT, Prima Tv, Aeranti-Corallo) comunica dal proprio sito web, attraverso la newsletter DIGITA, che il processo di transizione al digitale terrestre deve in ogni modo andare avanti guidato, e se necessario forzato, attraverso i poteri politici e istituzionali del vice ministro allo sviluppo economico Romani, nonostante le proteste e i ricorsi delle tv locali, penalizzate dalla questione della numerazione LCN dei canali, e a rischio chiusura in seguito alle indicazioni sul dividendo digitale approvate dall’Agcom nella recente definizione del Piano Nazionale di assegnazione delle frequenze digitali.
DGTVi confida nel buon senso di tutte le parti coinvolte per raggiungere insieme gli obiettivi prefissati, ma l’approccio sulle possibilità di rinvio degli switch-off appare per lo meno come un’intimazione atta a soffocare le rivolte delle tv locali e dettata da una posizione di grande potere.
Nella newsletter DIGITA di giungo, DGTVi mostra anche i dati sullo sviluppo del digitale terrestre nel nostro paese. Secondo i dati E-res registrati per la fine di aprile la penetrazione del dtt sul totale delle famiglie è salito al 68,5%, con quasi 17 milioni di famiglie dotate di decoder. Dall’inizio del passaggio alla tv digitale sono stati venduti quasi 27 milioni e mezzo di ricevitori, ma nel mese di aprile, in mancanza di switch-off programmati, si è registrato un calo delle vendite rispetto al trend da record. Salgono anche gli ascolti della nuova tv: i dati Auditel di maggio rilevano un aumento di share di più del 30% rispetto allo stesso mese del 2009. DGTVi prospetta che da giugno l’introduzione forzata del dtt con lo switch-over del 18 maggio in Lombardia, Piemonte orientale, Parma e Piacenza, porterà la tv digitale terrestre al primo posto nei consumi televisivi italiani.
peccato, in molti al nord speravano in un ritardo, considerando i danni che fa il digitale ogni volta
Passaggio coatto al digitale terrestre, complimenti all’atuale dittatura.
E tutte le zone montane e non montane dove il segnale, nonostante lo switch-off, non arriva cosa fanno non pagano più il canone RAI e forzatamente devono farsi mettere l’impianto (parabola e decoder) e abbonarsi forzatamente a SKY … chi vede ingrossare il proprio conto per questo passaggio al digitale terrestre che quando è nuvolo non si vede?
L’analogico dava risultati molto migliori, costava meno, consumava meno e lo vedevano tutti anche con un’antennina da 10 euro posta sul televisore.
Complimenti