DAZN alza i prezzi dell’abbonamento in Germania. E in Italia quando?

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Dal 1° febbraio 2022 DAZN alza i prezzi dell’abbonamento per i nuovi clienti in Germania dove trasmette 106 match della Bundesliga e quasi tutta la Champions League.

DAZN, la piattaforma OTT che detiene i diritti TV della Serie A in Italia, aumenta i prezzi in Germania dal 1° febbraio 2022. Per i nuovi clienti di DAZN Deutschland l’abbonamento mensile salirà a 29,99 €, raddoppiando in pratica le tariffe. Anche l’abbonamento annuale passerà a 24,90 al mese rispetto a 12,90 € al mese sempre per i nuovi abbonati. Per tutti i clienti già abbonati invece i prezzi rimarranno bloccati sino al 31 luglio. Dopo teoricamente si adegueranno anche per loro.

L’aumento delle tariffe di abbonamento di DAZN Germania è un crescendo senza fine dal 2016: all’esordio dell’OTT nel mercato tedesco infatti il prezzo era attestato sui 9,99 € al mese;  nell’agosto del 2019 è salito a 11,99 € al mese, nell’estate del 2021 poi a 14,99 € al mese, e dal 1° febbraio 2021 salirà a 29,99 € al mese. Anche l’abbonamento annuale è salito da 119,99 € annui del 2019 a 149,99 € annui nel 2021, fino a 274,99 € all’anno dal 1° febbraio 2022. sempre per i nuovi clienti.

DAZN spiega che l’aumento dei prezzi è determinato dal miglioramento dell’offerta: dall’inizio della stagione sportiva 2021-22 su DAZN Deutschland è possibile vedere 106 partite della Bundesliga, il campionato di calcio tedesco, e tutti i match della UEFA Champions League (tranne quelli in esclusiva su Prime Video).

In Italia i prezzi degli abbonamenti sono a 29,99 euro al mese, terminate tutte le iniziali offerte dal mese di agosto 2021 all’avvio del campionato di Serie A. Ma il mezzo flop delle campagne abbonamenti di DAZN e TIMVision (il servizio in streaming del partner TIM per l’Italia), che hanno determinato probabilmente il cambio di amministratore delegato della stessa TIM (fuori Gubitosi e dentro Labriola) e forse anche di DAZN (fuori James Rushton dentro Shay Segev), potrebbe influire anche nel Bel Paese su un cambio di strategia dei prezzi.

Il conto economico dell’OTT di Len Blavatnik già traballante (1 miliardo di euro di costi fissi all’anno) nei prossimi mesi dovrà affrontare infatti la ridefinizione dell’accordo con TIM (340 mln di euro annui) e anche le conseguenze dei provvedimenti della recente delibera di Agcom che ha imposto controlli sulla qualità dello streaming e un sistema di rimborsi per gli abbonati colpiti da disservizi; la costituzione di un call center per l’assistenza al cliente che comporterà ulteriori costi fissi; e l’obbligo di usare le rilevazioni degli ascolti di Auditel, cosa che mette ancora più in discussione i dati forniti da Nielsen e diffusi settimanalmente da Digitalia (concessionaria del gruppo Mediaset che raccoglie la pubblicità per DAZN), e che potrebbe sfociare in un possibile calo dei ricavi dagli spot.

Fonte: ItaliaOggi

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