E’ di 15 milioni di euro la richiesta di risarcimento danni avanzata alla Rai dalla class action di tifosi napoletani costituitasi dopo il servizio a sfondo razzista dell’edizione regionale piemontese di sabato 20 ottobre prima della partita con la Juventus.
L’avvocato Pisani, che rappresenta i sostenitori, ha chiesto la costituzione come parte civile del Comune di Napoli. Tra i firmatari della denuncia anche Diego Armando Maradona junior, figlio dell’ex Pibe de oro. «È stato aperto un fascicolo in Procura sullo scandalo dell’intervista mandata in onda dalla Rai – ha spiegato il legale – e sono migliaia i cittadini napoletani che hanno aderito all’azione legale. Sto aspettando anche l’adesione di Maradona senior».
A scatenare la reazione dei napoletani è stato una frase razzista da parte di un tifoso juventino non tagliata e andata regolarmente in onda sul Tgr Piemonte nell’edizione serale del 20 ottobre. La Rai di conseguenza ha sospeso il giornalista Giampiero Amandola, autore del servizio. Il Comitato di redazione della sede regionale della Rai di Torino si è poi scusato in particolare con i telespettatori per gli «apprezzamenti irrispettosi nei confronti dei tifosi napoletani» contenuti nel servizio. Il Cdr ha anche sottolineato che «il collega protagonista dell’episodio abbia riconosciuto di essere incorso in un incidente dovuto alla fretta con la quale ha dovuto montare il servizio».
Fonti: La Gazzetta dello Sport | corriere.it