In dirittura d’arrivo il decreto attuativo definitivo sul canone Rai in bolletta. Le aziende elettriche riceveranno dall’Agenzia delle Entrate 14 milioni nel 2016 ed altri 14 milioni nel 2017 per la gestione dell’abbonamento Rai. Mistero invece sul provvedimento delle autocertificazioni per chi non possiede un televisore.
Le ultime novità del decreto attuativo sull’imposta televisiva, che i ministeri dell’Economia e dello Sviluppo economico hanno inviato all’Autorità per l’Energia e al Consiglio di Stato, si riassumono in un piccolo passo in avanti all’interno dell’intricato e nuovo meccanismo di pagamento del canone Rai. La soluzione che si sta avvicinando sul compenso per l’adeguamento informatico dovuto alle società elettriche è quella di usare qualche fondo giacente nel mare magnum della vecchia gestione del “bollettino”, che resta solo per il recupero dell’evasione pregressa.
Gli utenti che cambieranno gestore dell’energia dopo settembre, invece andranno a pagare l’abbonamento tv 2016 in un’unica soluzione (100 euro in bolletta) nel 2017. Per i dati omessi o incompleti che le imprese dovessero comunicare all’amministrazione finanziaria si applicheranno le sanzioni previste dall’articolo 5, comma 1 del dlgs 471/1991 (violazioni relative alla dichiarazione Iva e ai rimborsi) calcolate sull’ammontare dei canoni che avrebbero dovuto formare oggetto della trasmissione o della comunicazione al netto dei riversamenti.
Rimane un mistero invece il provvedimento atteso dell’autocertificazione sull’esenzione dal canone Rai, per chi non possiede ad esempio un televisore. L’Agenzia delle entrate non ha ancora predisposto il provvedimento direttoriale. Anzi, hanno fatto sapere che la faccenda è in mano al Dipartimento delle finanze, dove però non è possibile sapere a che punto siamo (scrive Il Sole 24 Ore). Un adempimento essenziale, che riguarda il 2-3% delle famiglie italiane. Tra l’altro l’Agenzia deve trasmettere l’elenco di chi ha presentato la dichiarazione entro 15 giorni dall’emanazione del decreto dello Sviluppo. Altra impresa impossibile.
E se il canone risulta non dovuto in bolletta? Entro 60 giorni dal varo definitivo del decreto, l’Agenzia delle Entrate dirà come funzioneranno i rimborsi per la richiesta del canone addebitato ma non dovuto. E promette tempi brevi. L’Agenzia, tramite l’ufficio territoriale di Torino I, verificati i presupposti della richiesta, trasmetterà all’Acquirente unico le informazioni necessarie, tra le quali l’importo, ai fini dell’accredito da parte dell’impresa elettrica che risulta essere con certezza titolare del contratto. Una volta incassato il via libera Acquirente unico entro cinque giorni lavorativi dalla ricezione dei dati renderà disponibili alle imprese elettriche le informazioni per i rimborsi. Alla fine di questa catena comunicativa le imprese elettriche procederanno ad accreditare le somme da rimborsare a partire dalla prima fattura utile.
Per far partire il contorto meccanismo del pagamento in bolletta, inoltre, è necessario conoscere, tramite l’Anagrafe tributaria, chi paga il canone pur non essendo intestatario di contratti elettrici uso domestico, mentre sono disponibili solo i dati sulle forniture domestiche nello stesso luogo di residenza sino a 3 Kw (tariffa elettrica D2). A questo punto ci sarà un allineamento anagrafico tra sistemi informativi delle imprese elettriche e Anagrafe tributaria e una gestione delle variazioni. Solo dopo le Entrate forniranno all’Acquirente unico l’elenco che verrà trasmesso alle imprese elettriche perché lo inseriscano nelle bollette. Le Entrate, quindi, hanno un compito gravoso, anch’esso da adempiere entro 15 giorni dall’emanazione del decreto dello Sviluppo. L’acquirente unico trasmetterà gli elenchi ordinati alle imprese elettriche entro il 31 maggio 2016.
In estrema sintesi ricordiamo che il nuovo canone Rai in bolletta sarà dovuto una sola volta in relazione a tutte le residenze e dimore della famiglia anagrafica. Sarà di 100 euro, si pagherà a rate a partire da luglio 2016 (prima rata 70 euro). La persona titolare del contratto della luce diventerà titolare anche dell’abbonamento tv, in seguito ad una voltura automatica. Chi paga solo il consumo elettrico ed evade il canone Rai non subirà il distacco della corrente. La società elettrica solleciterà il versamento dell’imposta televisiva, mentre l’Agenzia delle Entrate si occuperà di sanzioni, interessi, azioni di recupero. Dal 2017 il pagamento del canone, come stabilito dalla Legge di Stabilità, avverrà in 10 rate mensili addebitate sulle fatture emesse dall’impresa elettrica.
È esentato dal pagamento del canone Rai chi non ha in casa un apparecchio tv, chi ha un reddito familiare di massimo 8000 euro lordi e più di 75 anni. Per comunicare la condizione di “esenti” all’Agenzia delle Entrate si ipotizza la spedizione di una lettera con raccomandata ricevuta di ritorno oppure con una e-mail certificata all’indirizzo Agenzia delle Entrate, Direzione Provinciale 1, Sportello Sat, Corso Bolzano n. 30, 10121, Torino. Posta certificata: [email protected].
Se una famiglia non consuma energia elettrica o non ha un contratto di fornitura elettrica e possiede un televisore dovrà comunque pagare l’imposta televisiva con fatture che arriverà “almeno una volta ogni 4 mesi” tramite bollettino. I residenti di 20 isole italiane che non sono collegate alla rete elettrica nazionale pagheranno invece il canone Rai in una sola soluzione (100 euro) entro il 31 ottobre 2016 con il vecchio un bollettino postale. Le 20 isole sono Alicudi, Capraia, Capri, Favignana, Filicudi, Giglio, Lampedusa, Levanzo, Linosa, Lipari, Marettimo, Panarea, Pantelleria, Ponza, Salina, Stromboli, Tremiti, Ustica, Ventotene, Vulcano.
Fonti: repubblica.it | ilsole24ore.com | ItaliaOggi