Silvio Berlusconi vuole una nuova televisione. Non bastavano le decine di canali aperti dal Biscione con l’arrivo del digitale terrestre, ora è tempo di una tv del Pdl. Lo ha dichiarato l’ex premier, leader e cesare incontrastato del Popolo della libertà, in un’intervista rilasciata martedì scorso nel programma Ballarò su Rai 2. Idea, non proprio innovativa, anticipata dallo stesso Berlusconi ai deputati del Pdl nel corso di un’assemblea del gruppo alla Camera di questa settimana.
Anche se al momento nessun partito partito ha il coraggio di dare inizio al solito carrozzone della campagna elettorale, il Pdl, sconfitto e mozzato alla testa, affila le armi, soprattutto mediatiche, per martellare i poveri cittadini con i soliti slogan tipo “meno tasse per tutti” o “rialzati Italia!”. Berlusconi conferma quindi la nascita di una tv del Pdl (forse attiva anche sul Web) e l’uso delle potenzialità di Internet per le prossime elezioni. «Utilizzeremo tutti i mezzi di comunicazione e intensificheremo la nostra presenza sulla rete», assicura Berlusconi. Il Pdl prenderà gli spazi a palazzo Grazioli (nota sede degli intrallazzi e di cene “conviviali”) «dove c’era la Red Tv di Massimo D’Alema», per lanciare un proprio nuovo canale. A capo dell’iniziativa sarà incaricato Antonio Palmieri, già responsabile Internet del partito.
La nascita di una televisone di partito non è però una novità per le forze politiche di B. Anzi è una minestra riscaldata, e pure male. Già tra il 2007 e il 2009 il partito del predellino gestì in maniera catastrofica la cosiddetta Tv della Libertà srl, guidata dall’ex ministro al Turismo Michela Vittoria Brambilla. Un’attività che fa capo all’associazione Movimento politico Forza Italia gestito da Sandro Bondi, condotta in modo disastroso dalla società Vittoria Media partners che fino al 2010 ha prodotto ben 19 milioni di euro di perdite e solo pochi mesi di discutibili trasmissioni pidielline.
Mi viene da ridere quando Berlusconi si riempie la bocca con la parola libertà che è l’equivalente di quella di un dittatore tiranno del centro America. Con il nanofrottolo la democrazia è un optional, anzi non esiste proprio se và contro i suoi interessi, in oltre di politica ne capisce di più il mio lattaio.