Il concorso di bellezza delle frequenze tv (che dovrebbe regalare 6 mux alle tv nazionali) si sa è in fase di stallo. Il ministro Passera a gennaio ha ordinato una sospensione di 90 giorni, che però pian piano va a consumarsi con lo scorrere inesorabile del tempo.
Dal pacato ottimismo che traspare dalle facce e dai commenti dell’area Pdl-Mediaset, che non risparmia comunque le critiche e le velate minacce (da Gasparri a Romani, da Confalonieri di Mediaset fino Gottardi di Ei Towers) in attesa delle decisioni, pare che il governo Monti sia orientato a non accogliere le richieste politiche delle “opposizioni” (Pd, Idv, Lega) che hanno richiesto l’annullamento della gara e l’istituzione di un’asta onerosa simile a quella già fatta per le compagnie telefoniche.
A sbrogliare la vicenda per l’assegnazione dei canali tv ora ci pensa il neo sottosegretario alle comunicazioni per il Ministero dello sviluppo economico, Massimo Vari, vicepresidente emerito della Corte Costituzionale, guardacaso grande amico di Berlusconi, Gianni Letta e del presidente Mediaset Fedele Confalonieri. Vari in una missiva spedita direttamente all’Agcom, ha richiesto a Corrado Calabrò ben tre funzionari per istituire un comitato di studio per il Beauty Contest. Forse, aggiungono i maligni, per trovare un modo poco rumoroso per regalare le frequenze alla Rai e al Biscione.