Con riferimento alla problematica del beauty contest per l’assegnazione di frequenze per la tv digitale terrestre, l’avv. Marco Rossignoli, coordinatore di Aeranti-Corallo ha dichiarato: «Con il passaggio dalla tv analogica a quella digitale, una parte delle frequenze di trasmissione è stata destinata alla diffusione televisiva da parte degli ex operatori analogici. Un’altra parte è stata invece destinata a nuovi entranti (sei frequenze) per ulteriori trasmissioni televisive (cosiddetto dividendo “interno”), e, da ultimo (nove frequenze) alla larga banda mobile (cosiddetto dividendo “esterno”)».
«È tuttavia accaduto – ha proseguito Rossignoli – che mentre tutte le reti televisive nazionali che operavano in analogico hanno ottenuto le frequenze per trasmettere in digitale, diversamente per le televisioni locali è stata avviata una procedura di selezione (allo stato completata nelle regioni Liguria, Toscana, Umbria e Marche e nella provincia di Viterbo), in base alla quale solo le emittenti utilmente collocate nelle relative graduatorie hanno ottenuto l’assegnazione frequenziale». «In questo contesto – ha aggiunto Rossignoli – è inaccettabile che mentre le tv locali escluse dalle graduatorie pur operando da decenni in tecnica analogica non possano diventare operatori di rete digitale, sia stata allo stesso tempo avviata una gara in modalità beauty contest per l’assegnazione gratuita di sei frequenze per trasmissioni televisive nazionali, con possibilità, peraltro, di assegnare alcune di tali frequenze a soggetti che già eserciscono altri multiplex nazionali».
«Aeranti-Corallo chiede pertanto che venga fermato il beauty contest e che due delle relative sei frequenze (pari a un terzo del totale) vengano recuperate al sistema televisivo locale per porre rimedio alle esclusioni dalle trasmissioni già intervenute in Toscana e che si verificheranno presumibilmente in molte altre regioni». «A parere di Aeranti-Corallo – ha aggiunto Rossignoli – le altre quattro frequenze (valutabili circa 1,6 miliardi di euro) potrebbero essere oggetto di una asta competitiva riservata a soggetti che non sono già titolari di altri multiplex di trasmissione. In questo modo ne beneficerebbero pluralismo e concorrenza, nonché verrebbero acquisite importanti risorse per il bilancio dello Stato. Auspichiamo pertanto che il Governo e il Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera scelgano di procedere in tale direzione».
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