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Azzi (DAZN): “Investiamo per innovare. Vicini alla redditività in Italia”

Stefano Azzi, CEO di DAZN, intervistato da Milano Finanza, afferma che la piattaforma in streaming prevede investimenti per innovare e per raggiungere redditività in Italia e nel mondo.

Il CEO di DAZN Stefano Azzi, intervistato dal quotidiano economico Milano Finanza, dichiara che l’OTT sportivo è impegnato nell’attuazione di una strategia per innovare il calcio e diventare un punto di riferimento per gli appassionati di sport. Questa strategia include investimenti in sviluppo commerciale, tecnologia e editoriale, con l’obiettivo di arricchire il calcio come aggregatore di contenuti.

«Continuiamo a mettere a terra numerosi investimenti per innovare il prodotto calcio e per farlo abbiamo tracciato una serie di direttrici. L’obiettivo è diventare la piattaforma di riferimento dello sportivo, del fan; spingere sullo sviluppo commerciale, come dimostrano i rinnovato accordo con Tim e Publitalia; aumentare la componente tecnologica; rinnovare l’offerta editoriale rafforzando il racconto con un punto di partenza che è il campo; arricchire l’offerta anche in una logica di aggregatore di contenuti».

L’aggregazione comporta l’inclusione di contenuti da varie fonti, come l’accordo con Radio Tv Serie A che arriverà nell’app DAZN a luglio, ampliando l’offerta e offrendo agli utenti sia i contenuti di DAZN che quelli della Lega Serie A. DAZN dalla prossima stagione avvierà un nuovo ciclo come detentore dei diritti tv della Serie A sino al termine della stagione 2028-29.

«Dal 1° luglio arriverà nell’app la Radio Tv della Serie A, arricchendo ulteriormente l’offerta con contenuti aggiuntivi ma anche offrendo la possibilità di diversificare. Il canale è un vantaggio per la Lega Serie A, un vantaggio per noi e anche per il tifoso che potrà scegliere tra i contenuti prodotti da DAZN e l’approfondimento che viene fatto dalla Lega».

Azzi ha espresso che l’obiettivo per il prossimo futuro è riconquistare i diritti e offrire servizi sempre migliori ai tifosi. Il modello di revenue share è previsto per incrementare i ricavi, con accordi specifici con alcuni club sugli abbonamenti. Ma ciò che succederà dopo il 2029 è ancora incerto. «È molto presto per dirlo. Il nostro obiettivo è avere i diritti perché siamo la piattaforma sempre più di riferimento per lo sport, con tutti i servizi che guardano al tifoso. Cosa succederà dopo il 2029 è difficile prevederlo: di sicuro quell’anno ci giocheremo la partita per riconquistare i diritti. L’auspicio è che anche la revenue share abbia portato un calcio più ricco per il tifoso e più redditizio per il sistema».

DAZN ha adottato un modello di business basato sulla revenue share con la Lega Serie A. Questo modello prevede la condivisione dei ricavi oltre una certa soglia, con accordi specifici con alcuni club sugli abbonamenti. 

Inoltre, L’OTT ha rinnovato il partner tecnologico per lanciare studi di realtà virtuale, offrendo un’esperienza digitale che permette di “portare le persone in campo”. Nonostante ci siano stati rincari negli abbonamenti, la piattaforma in streaming mantiene un prezzo d’ingresso accessibile e sta lavorando per fornire un’esperienza immersiva per gli utenti.

Azzi ha confermato che non ci sono piani di licenziamenti e che la riorganizzazione interna è un adattamento al modello di business attuale. Nel 2023, i ricavi sono raddoppiati e la perdita dimezzata, indicando una traiettoria positiva per il gruppo.