Va per le lunghe l’attesa definizione di un’ipotetica asta per le frequenze tv, promessa dal ministro Passera in sostituzione del Beauty Contest. La gara, che dovrebbe mettere in vendita le 6 frequenze del concorso di bellezza del digitale terrestre, non è stata ancora stabilita, e per ora i canali rimangono assegnabili gratuitamente ai soliti incumbent della televisione (cioè Rai e Mediaset).
Il gruppo del Pd alla Camera ha ricordato oggi al ministro dello Sviluppo Economico con un’interrogazione che «il governo un mese fa ha espresso parere favorevole nei confronti degli ordini del giorno presentati dal gruppo del Partito Democratico al decreto legge 201 del 2011 (Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici) impegnandosi ad annullare la procedura del Beauty Contest». Argomento caldo che verrà discusso domani in occasione del question time alla Camera.
Passera ha risposto: «Non so di che ondeggiamenti sta parlando. Ho detto sin dal primo momento che mi sembrava ragionevole, dati i cambiamenti di mercato e di tecnologia degli ultimi anni e la grande intenzione di questo governo di valorizzare al meglio gli attivi pubblici, di riconsiderare le decisioni prese sul beauty contest». «Ho anche detto – prosegue il ministro – che essendo il beauty contest una parte di un complesso sistema di autorizzazioni, decisioni ed accordi a livello europeo, era necessario evitare di creare problemi al nostro Paese e di fare questa eventuale sospensione del processo nel modo migliore. Questo esercizio – ha aggiunto Passera – si sta completando nel modo migliore e a breve verranno comunicate le modalità che intendiamo seguire su questo tema».
Ma i tempi si allungano e anche se qualcosa si muove. Il senatore del Pd Vincenzo Vita e l’on. Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, assicurano che «il ministro ha garantito nelle sue risposte l’impegno da parte del governo a procedere rapidamente per superare il beauty contest e definire i nuovi criteri di assegnazione delle frequenze digitali. Così si è capito e così speriamo che accada davvero nelle prossime ore. Si è anche chiesto di stabilire una quota riservata di frequenze per le emittenti locali non profit e comunitarie. Su questo il ministro si è riservato di approfondire e noi continueremo a sollecitarlo».
Intanto Mediaset, il soggetto che più di tutti potrebbe trarre vantaggi dal Beauty Contest, continua a subire perdite sul proprio titolo in Borsa, dopo le parole del ministro sulla revisione delle modalità della gara per le frequenze. Le azioni del gruppo televisivo, già in sofferenza nel corso della seduta di oggi a seguito della revisione delle stime di alcuni broker, perdono il 3%.
Fonti: MF-DJ | Asca