L’Antitrust ha approvato le Linee guida della Lega Calcio sull’assegnazione dei diritti tv della Serie A per il triennio 2024-2027. L’Authority suggerisce di superare il concetto di esclusiva e di aprire la vendita delle immagini alla concorrenza per agevolare i consumatori e abbassare i prezzi degli abbonamenti.
Nel Bollettino settimanale pubblicato sul sito ufficiale il 2 gennaio scorso, l’Autorità ha precisato di aver dato il via libera all’ultima versione comunicata il 5 dicembre scorso delle Linee Guida della Lega Nazionale Professionisti Serie A in materia di commercializzazione dei diritti audiovisivi sportivi relativi alle seguenti competizioni nazionali di calcio da essa organizzate per le stagioni 2024/2025 – 2025/2026 – 2026/2027: Campionato di Serie A, Coppa Italia, Supercoppa, Campionato Primavera, Coppa Italia Primavera, Supercoppa Primavera.
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Nelle indicazioni del documento, l’Antitrust chiede un superamento delle esclusive e una maggiore condivisione dei diritti su più piattaforme trasmissive:
«In generale, la possibilità di offerte da parte di più operatori, senza la previsione di esclusive o di altri meccanismi contrattuali aventi un contenuto o effetto analogo, caratterizzati da vincoli con durata pluriennale, ha l’effetto di stimolare una concorrenza fra diversi operatori basata sul prezzo e sulla qualità del servizio. Ciò determina un beneficio non solo a favore dei consumatori in termini di abbassamento dei prezzi di fruizione del servizio, ma anche della stessa Lega Serie A», prosegue l’Antitrust, «che potrebbe ricevere richieste di assegnazione al rialzo da parte di diversi operatori anche laddove intenda operare una distribuzione diretta. Occorre che i pacchetti siano disegnati in modo tale da sviluppare offerte ai consumatori finali in concorrenza e non complementari. Ciò, in particolare, può essere raggiunto attraverso un’eliminazione delle esclusive, con pacchetti che abbiano una parte consistente di eventi condivisi».
L’Authority raccomanda quindi una articolazione dei pacchetti «in grado di esercitare una pressione concorrenziale in termini di abbassamento del livello generale dei prezzi praticati ai consumatori finali per la visione delle partite e in termini di qualità (ad esempio, disponibilità delle trasmissioni in 4K)»
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L’indicazione dell’Agcm arriva paradossalmente proprio negli stessi giorni in cui DAZN, operatore in streaming detentore dei diritti TV della Serie A, ha reso noto i notevoli rincari dei prezzi dei propri listini per il 2023, e dopo l’ennesimo disservizio dello streaming (con la consueta ondata di proteste da parte degli abbonati) durante il match clou della 16esima giornata Inter – Napoli del 4 gennaio 2023.
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Fonte: ItaliaOggi